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Il centrosinistra a Sestri Levante: “Palazzo Fascie a rischio chiusura”

Mediaterraneo Servizi, società in house interamente partecipata dal Comune di Sestri Levante, smentisce

Il centrosinistra a Sestri Levante: “Palazzo Fascie a rischio chiusura”

Il Palazzo Fascie rischia di chiudere? È il timore del gruppo consiliare di opposizione Progresso per Sestri/Sestri un passo avanti.

“Nel consiglio comunale di ieri la maschera è definitivamente caduta – spiegano Marcello Massucco, Elisa Bixio, Gabriele Ovindo e Roberto Montanari, consiglieri comunali del centrosinistra, dal 31 agosto scorso il Musel, Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante, è privo del Conservatore, figura prevista dal Codice dei Beni Culturali e requisito essenziale per la sua regolare apertura. Inoltre il concorso bandito negli scorsi mesi da Mediaterraneo Servizi presentava numerose anomalie, rilevate persino dalla Confederazione Italiana Archeologi con una lettera inviata al Comune. Eppure, di fronte alle nostre domande, l’amministratore di Mediaterraneo Servizio, Federico Squeri, ha liquidato la questione con un vago riferimento a un contatto con la Soprintendenza. Parole deboli, alle quali si sono aggiunte le scarne dichiarazioni dell’assessore alla Cultura, Maura Caleffi, inadeguate rispetto alla gravità del problema. A chiudere il cerchio, il silenzio imbarazzato del sindaco Francesco Solinas troppo impegnato a rilasciare interviste sui panni stesi alle finestre. Il risultato è che oggi il museo della città è senza Conservatore e quindi privo della guida preziosa della dottoressa Marzia Dentone, professionista stimata, che con competenza e passione ha guidato il museo in questi anni, alla quale rivolgiamo il nostro sincero ringraziamento per quanto fatto a favore della cultura sestrese. Non è una semplice mancanza tecnica: è la conferma di ciò che da due anni denunciamo in consiglio comunale. L’amministrazione Solinas – prosegue la minoranza di centrosinistra – considera il Musel, e più in generale la cultura, un peso economico, non una risorsa strategica per la città. Le parole del consigliere Paolo Smeraldi, pronunciate in aula durante la discussione sul Bilancio Consolidato, sono state inequivocabili: secondo lui Sestri non ha bisogno di un Museo Archeologico e della Città. “Un Museo che contiene tre piccozze” sono state le testuali parole del leader della maggioranza consiliare. Un giudizio liquidatorio e offensivo verso un’istituzione che in questi anni, grazie alla dedizione della dottoressa Dentone e al lavoro della precedente amministrazione, ha saputo crescere, rinnovarsi e stringere legami con scuole, associazioni, botteghe storiche, ed altre realtà culturali del territorio. Chi oggi nega il valore del Musel dimentica, o forse ignora, che esso è stato un punto di riferimento, un laboratorio di idee, uno scrigno prezioso della nostra identità. Per questo annunciamo che la nostra battaglia per la difesa del Musel e del progetto culturale cittadino non si fermerà – concludono Massucco, Bixio, Ovindo e Montanari – con la consapevolezza di avere al nostro fianco tanti cittadini, continueremo a pretendere che il patrimonio culturale di Sestri venga rispettato, tutelato e valorizzato come merita”.

Mediaterraneo Servizi, società in house interamente partecipata dal Comune di Sestri Levante, smentisce

Replica della società in house interamente partecipata dal Comune di Sestri Levante:

“Mediaterraneo smentisce che ci possa essere “un pericolo di chiusura di Palazzo Fascie” e precisa quanto segue: Il 28 settembre il candidato risultato vincitore del bando per ricoprire l’incarico di direttore scientifico del sistema museale dei poli di Sestri Levante e Castiglione Chiavarese ha comunicato la rinuncia. È già in preparazione il bando, che sarà pubblicato nei tempi più brevi possibili. Nel frattempo è stata prontamente aggiornata la Soprintendenza con la quale si dialoga nell’interesse del sistema museale”.