politica locale

Chiavari, Ordine del Giorno sulla Palestina: Bertani accusa l’amministrazione di immobilismo

Il consigliere comunale denuncia l’assenza di iniziative da parte del Sindaco e del Presidente del Consiglio dopo il voto unanime dello scorso marzo

Chiavari, Ordine del Giorno sulla Palestina: Bertani accusa l’amministrazione di immobilismo

Il Consigliere Comunale del Partito Democratico a Chiavari, Antonio Bertani, ha presentato questa mattina un’interrogazione a risposta scritta rivolta al Sindaco Federico Messuti e al Presidente del Consiglio comunale Antonio Segalerba. L’iniziativa punta a chiarire quali azioni siano state intraprese in seguito all’approvazione, lo scorso marzo, dell’Ordine del Giorno sul riconoscimento dello Stato di Palestina, votato a larghissima maggioranza dal Consiglio comunale.

“Questa mattina ho depositato in Comune una interrogazione con richiesta di risposta scritta rivolta al Sindaco Federico Messuti e al Presidente del Consiglio Comunale Antonio Segalerba, per sapere quali azioni abbiano intrapreso dopo l’approvazione, nella seduta di marzo, dell’Ordine del Giorno sul riconoscimento dello Stato di Palestina.

L’Ordine del Giorno era stato votato da tutti i consiglieri comunali, ad eccezione del consigliere Emanuele Sanguineti, che dichiarò di astenersi perché non aveva elementi sufficienti a disposizione per esprimersi.

Oggi gli rivolgo una domanda diretta: “la tragedia di Gaza, con oltre 22.000 bambini uccisi, non rappresenta forse un elemento più che sufficiente per prendere posizione e agire?”

Contestualmente, questa mattina ho partecipato allo sciopero generale sulla questione palestinese, perché credo che l’impegno politico non possa fermarsi alle dichiarazioni, ma debba tradursi in atti concreti.

Ritengo grave e inaccettabile che, a distanza di mesi dall’approvazione dell’Ordine del Giorno, né il Sindaco né il Presidente del Consiglio Comunale abbiano intrapreso alcuna iniziativa per dare seguito agli impegni che il Consiglio, a larghissima maggioranza, aveva assunto.

Il silenzio e l’inazione delle istituzioni cittadine sono un tradimento delle decisioni prese e un’offesa alla volontà espressa dal Consiglio Comunale”