Ieri, venerdì 3 ottobre 2025, l’Italia si è fermata per lo sciopero generale indetto in solidarietà con la Global Sumud Flotilla, bloccata dalle forze israeliane mentre tentava di portare aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.
La mobilitazione, promossa da sindacati di base e associazioni, ha coinvolto milioni di persone in oltre 100 città, 40mila solo a Genova. Le manifestazioni più grandi si sono tenute a Roma e Milano, mentre particolare rilievo ha avuto Genova, dove lavoratori e attivisti hanno bloccato per ore il porto, nodo strategico per il traffico marittimo, impedendo lo scarico di container diretti verso Israele.
Nel tardo pomeriggio, intorno alle 17:30, la protesta si è spostata alla stazione ferroviaria di Genova Principe, occupata dai manifestanti in attesa di notizie sui due attivisti genovesi fermati in Israele, Pietro Nivoi e José Queirolo. A comunicarne le condizioni è stato Francesco Staccioli, responsabile nazionale dell’USB, che ha riferito di essere in contatto con la Farnesina anche tramite la sindaca di Genova Silvia Salis. Secondo Staccioli, entrambi stanno bene: Pietro ha già ricevuto la visita del console ed è riuscito a inviare un messaggio di ringraziamento, mentre José non ha ancora potuto comunicare direttamente ma le condizioni sarebbero rassicuranti. Rimane incerta la firma del documento di espulsione, che i due probabilmente rifiuteranno; la Farnesina prevede comunque il rientro entro 72 ore, con lo slittamento dovuto allo Shabbat. Dopo l’annuncio, i manifestanti hanno lasciato la stazione.
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