Per il Comitato Pendolari Genova–Pisa non ci sono dubbi: la sostituzione dei Frecciabianca e Frecciargento con i Frecciarossa rischia di trasformarsi in un salasso per chi viaggia ogni giorno tra Liguria e Toscana. «Ci parlano di materiale più moderno — spiega il portavoce Cristiano Magri — ma si tratta in realtà di convogli dismessi dalla vera alta velocità. E soprattutto si parla di biglietti e abbonamenti molto più costosi, senza che ci sia un servizio realmente diverso da quello attuale».
«Alta velocità? Non esiste»
Il punto, sottolineano i pendolari, è chiaro:
«L’alta velocità tra Milano, Genova, La Spezia, Massa, Pisa e Viareggio non esiste. Non esiste ora e non esisterà in futuro. Perché, allora, Regione Liguria paga per un servizio che non ha?».
A preoccupare è anche la Carta Tutto Treno, che potrebbe non essere più valida sui Frecciarossa:
«Per noi — aggiunge Magri — questo significa dover sostenere costi molto più alti per viaggiare esattamente come oggi. Non è accettabile.»
«Non pagheremo per un servizio che non c’è»
Il comitato non usa mezzi termini:
«Finché ci sono i Frecciabianca, la situazione è sostenibile, pur pagando per un “servizio AV” che nei fatti non esiste. Ma se Trenitalia deciderà di imporre il Frecciarossa con prezzi maggiorati, noi pendolari non saremo più disposti a pagare. O si mantiene lo stesso trattamento economico, o si cambiano i prodotti commerciali nelle fasce orarie dei pendolari».
Il riferimento è agli orari cruciali di spostamento casa-lavoro:
«Frecciarossa o Frecciabianca, poco importa. Questi treni collegano in modo efficiente grandi città, fermando in snodi importanti come Chiavari, che per il Tigullio è centrale. Ma non possono diventare un lusso a spese delle famiglie».
«Ci sono alternative, ma serve volontà»
Secondo il comitato, la soluzione è semplice:
«Basterebbe sostituire le tratte Frecciabianca con Intercity: stessi tempi, stesse fermate, costi sostenibili. Il servizio non peggiorerebbe, ma i pendolari non verrebbero penalizzati».
E ancora: «Perché imporre Frecciarossa nelle fasce pendolari? Per far cassa. Tutto sulle nostre spalle. Per un servizio inesistente che ci farebbe solo andare in rosso — ma sul conto corrente, non sui binari».
«Vogliamo risposte dalla Regione e da Trenitalia»
Il Comitato chiede un confronto diretto con Trenitalia, i sindaci del territorio e l’assessore regionale Marco Scajola:
«Non accetteremo decisioni calate dall’alto. Vogliamo chiarezza, vogliamo sapere quali siano le reali intenzioni della Regione e dell’azienda. Sappiamo che l’assessore si è già attivato, ma servono risposte concrete, non promesse».
Ogni giorno centinaia di pendolari si spostano da Genova verso il Levante e la Toscana: Rapallo, Chiavari, La Spezia, Massa, Pisa, Viareggio.
«Un disservizio anche solo per uno di noi è un disservizio per tutti», conclude Magri.