Quella di Genova può essere considerata una provincia piuttosto sicura per quanto riguarda i furti domestici, anche se questi crimini non possono certo essere trascurati ed è necessario cercare di migliorare ulteriormente le statistiche.
Dando un’occhiata al report Indice della Criminalità, il quale viene pubblicato annualmente da Il Sole 24 Ore sulla base delle denunce ufficialmente pervenute alle Autorità, si nota come la provincia di Genova, in riferimento ai dati dello scorso anno, si collochi tra le zone basse della classifica dedicata a tali reati, con cifre certamente inferiori rispetto alla media nazionale.
Prima di entrare nel dettaglio e di scoprire le statistiche, è utile porsi una domanda: che cosa si può fare, in concreto, per evitare di subire dei furti in casa?
Rendere più sicura la propria casa: ecco come
Tutti auspichiamo una maggiore sicurezza a livello generale, ma va detto che in tante occasioni i “topi d’appartamento” riescono a portare a compimento i loro intenti solo perché i proprietari degli immobili non sono stati abbastanza accorti.
Oggi, d’altronde, le possibilità per rendere molto più sicura un’abitazione a fronte di spese del tutto accessibili sono notevolmente superiori rispetto al passato; vale assolutamente la pena, dunque, di dare più attenzione alla propria casa e operare, se necessario, alcune migliorie.
In primis, la sicurezza di una casa dipende dalla porta blindata: per quanto riguarda la sicurezza domestica, i modelli consigliati sono quelli appartenenti alle classi antieffrazione 3 e 4, inoltre non può che essere un bene il fatto che essi siano dotati di tecnologie d’avanguardia.
Proprio a Genova, peraltro, ha sede una delle principali aziende italiane del settore, www.arieteporteblindate.it, dunque non è certo difficile individuare dei buoni prodotti in provincia.
Se la casa si trova a pianterreno, o anche a un piano basso, è bene che anche i serramenti offrano le dovute garanzie in termini di robustezza: la capacità di resistenza alle effrazioni, dunque, è un fattore che va assolutamente considerato quando si scelgono questi articoli, in alternativa si può pensare di associare a finestre e portefinestre delle grate di sicurezza, per evitare rischi.
La tecnologia, poi, offre davvero mille possibilità: basta acquistare alcune microcamere per poter realizzare un vero e proprio impianto di videosorveglianza, senza dover far eseguire installazioni complesse e con la comodità di gestire il tutto in maniera domotica, direttamente sul proprio smartphone, e cosa dire inoltre dei tanti antifurti di ultima generazione, come quelli a infrarossi, quelli nebbiogeni, quelli volumetrici e molti altri ancora.
Per mettersi al riparo da brutte sorprese, dunque, può realmente bastare poco.
Le statistiche ufficiali: Genova al 74° posto di questa speciale classifica
Genova, si diceva, può vantare una statistica piuttosto positiva per quel che riguarda i furti domestici, ed è interessante sottolineare che il report Indice della Criminalità non è strutturato sulla base dei dati assoluti, che chiaramente tenderebbero ad essere più alti nelle province più estese e popolose, bensì sulla base di un dato che rapporta il numero dei reati alla popolazione, esattamente il numero di denunce pervenute alle Autorità ogni 100.000 abitanti.
Ebbene, nel 2024 in provincia di Genova si sono contate 167,9 denunce per furto domestico ogni 100.000 abitanti, cifra che colloca il capoluogo ligure al 74° posto tra le 106 province italiane.
Sono ben distanti, per fortuna, le cifre riscontrate dalle province che si sono rivelate le meno sicure per quanto concerne questi crimini, e in generale queste statistiche sembrano non sorridere affatto alla Toscana.
Il dato peggiore è stato infatti quello di Pisa, con 481,5 denunce ogni 100.000 abitanti, seguono Firenze con 433,2 e Lucca con 427,1.
Come detto, dunque, il dato di Genova è abbastanza buono, ma non è comunque il caso di cullarsi sugli allori: nell’arco del 2024, infatti, in provincia i cittadini hanno complessivamente sporto 1.372 denunce per questo tipo di reati, cifra peraltro superiore rispetto a quella registrata nel 2023, ovvero 1.211, è dunque necessario tenere alti i livelli di guardia.