Il caso

Commemorazione caduti RSI, Fratelli d’Italia: «Princìpi costituzionali contro intolleranza ideologica»

Le dichiarazioni del coordinamento cittadino di Rapallo e Zoagli guidato da Monica Debè

Commemorazione caduti RSI, Fratelli d’Italia: «Princìpi costituzionali contro intolleranza ideologica»

Deposizione corona alla lapide dei caduti della RSI, sul tema alla ribalta a Rapallo interviene il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia di Rapallo e Zoagli, guidato da Monica Debè (nella foto).

Le dichiarazioni del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia

«Il Diritto alla Pietà Umana: Principi Costituzionali contro l’Intolleranza Ideologica

L’atteggiamento di sistematica opposizione manifestato da certi settori politici nei confronti delle commemorazioni di tutti i caduti configura una grave violazione dei principi costituzionali fondamentali e rappresenta un’inaccettabile forma di discriminazione ideologica.

Il diritto di commemorare i defunti trova solido fondamento nell’articolo 21 della Costituzione, che garantisce la libera manifestazione del pensiero, nell’articolo 19 che tutela la libertà religiosa e di culto, e nell’articolo 2 che riconosce i diritti inviolabili dell’uomo. L’articolo 3 sancisce inoltre l’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di opinioni politiche.

La giurisprudenza di legittimità ha chiarito con inequivocabile fermezza che le commemorazioni animate da genuina pietà umana verso i defunti non possono essere oggetto di censura. La Cassazione penale ha stabilito che cerimonie commemorative, quando “rivolte esclusivamente ai defunti in segno di omaggio ed umana pietà”, sono costituzionalmente tutelate e non possono assumere rilevanza penale.

L’ostracismo manifestato da questi ambienti rivela un’inquietante deriva autoritaria che contrasta con i valori democratici. Tale comportamento si configura come censura preventiva che viola il principio di uguaglianza costituzionale. È particolarmente censurabile l’atteggiamento di chi nega il diritto alla pietà umana verso i defunti sulla base delle loro appartenenze politiche.

Questa intolleranza si fonda su una concezione manichea della storia che nega dignità umana a coloro che hanno sacrificato la propria vita per ideali che ritenevano giusti. Tale atteggiamento contrasta con il principio di riconciliazione nazionale che dovrebbe ispirare una democrazia matura, capace di distinguere tra la condanna delle ideologie e il rispetto dovuto alla memoria dei defunti.

L’opposizione sistematica alle commemorazioni manifesta una preoccupante asimmetria nel trattamento della memoria storica, creando una gerarchia della pietà umana che è costituzionalmente inaccettabile e moralmente ripugnante.

La Costituzione italiana non ha mai inteso negare il diritto alla pietà verso i defunti. La Corte Costituzionale ha chiarito che manifestazioni di pietà verso i defunti non possono assumere carattere penalmente rilevante quando animate da genuina compassione umana.

L’atteggiamento di chiusura di questi settori politici configura una violazione dei principi costituzionali che non può essere tollerata in uno Stato di diritto. Il diritto alla commemorazione dei defunti costituisce espressione di quei “diritti inviolabili dell’uomo” che nessuna maggioranza politica può legittimamente comprimere.

È tempo di denunciare questa forma di intolleranza ideologica che mira a perpetuare divisioni. Chi si oppone al diritto costituzionale di commemorare tutti i defunti manifesta un settarismo antitetico ai valori democratici.

La democrazia italiana ha il dovere di garantire che il diritto alla pietà umana verso tutti i defunti sia rispettato, indipendentemente dalle loro appartenenze politiche. Solo attraverso il riconoscimento della dignità di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita sarà possibile costruire quella riconciliazione nazionale che costituisce presupposto indispensabile per una convivenza civile fondata sui valori costituzionali.

La commemorazione dei caduti, quando animata da genuina pietà e priva di intenti restaurativi, rappresenta un diritto costituzionalmente garantito che nessuna forza politica può legittimamente ostacolare. Chi si oppone manifesta un’intolleranza che deve essere respinta con la fermezza che la tutela dei diritti costituzionali impone».