Si accende la polemica a Rapallo intorno al convegno “Gender, la minaccia europea”, in programma venerdì 21 novembre alle 20.30 all’Hotel Italia e Lido (Lungomare Castello 1). L’iniziativa, promossa da Pro Vita & Famiglia, è finita nel mirino del Partito Democratico genovese, che attraverso il segretario cittadino e consigliere regionale Simone D’Angelo ha accusato l’evento di «offendere il dibattito pubblico» e «diffondere paura e disinformazione».
«Attacco alla libertà d’espressione»
«Respingiamo con forza queste falsità – dichiara Gianrenato De Gaetani, referente del Circolo del Tigullio di Pro Vita & Famiglia –. È sconcertante l’attacco alla libertà di opinione e il tentativo di censurare un convegno regolarmente autorizzato. Tanto più – aggiunge – a pochi giorni dagli atti vandalici che hanno colpito i manifesti affissi per le vie di Rapallo per promuovere l’appuntamento, episodi dai quali il Pd non ha preso le distanze».
Il convegno, spiegano gli organizzatori, intende affrontare le politiche europee in materia di gender e i loro effetti «sulla libertà educativa delle famiglie e sulla crescita dei bambini».
Tra i temi in discussione ci saranno la Strategia Lgbtqia+ 2026-2030 dell’Unione Europea, il possibile inserimento dell’Agenda Lgbtqia+ in tutte le politiche pubbliche, comprese quelle scolastiche, e le pressioni sugli Stati membri per l’approvazione di leggi pro gender.
«Non si tratta di inclusione – prosegue De Gaetani – ma di un’imposizione ideologica che vogliamo analizzare e discutere apertamente, in un evento aperto a tutti, anche al consigliere D’Angelo se vorrà partecipare».
Sull’accaduto interviene anche l’eurodeputato Paolo Inselvini (FdI – ECR), tra i relatori del convegno:
«È assurdo che il Pd non condanni gli atti intimidatori subiti da Pro Vita & Famiglia e continui a chiedere di vietare l’evento. Non è la prima volta che la sinistra chiude un occhio davanti a comportamenti violenti verso il mondo pro life. Noi andiamo avanti con serenità, convinti della forza delle nostre idee».