I consiglieri comunali di opposizione a Chiavari Nicola Orecchia e Giovanni Giardini intervengono per denunciare l’ennesima problematica generata dall’intervento sul litorale, evidenziando come, oltre ai disagi già noti, l’ultima mareggiata abbia prodotto nuovi rischi e ulteriori costi a carico della collettività.
“Le nuove difese a mare continuano a creare problemi, nel silenzio della Giunta Messuti che si guarda bene ad ammetterlo ai cittadini che pagano quest’opera. Dopo il tappo alla foce del Rupinaro che ha richiesto una modifica del progetto originario nella cella n. 1 e le montagne di sabbia che richiedono il livellamento da parte dei concessionari balneari dopo ogni minima mareggiata, adesso il Comune deve risolvere l’ennesima emergenza generata dalle nuove difese a mare.
L’ultima mareggiata, infatti, ha spinto un grosso quantitativo di materiale di ripascimento verso la passeggiata, ostruendo gli scarichi delle acque bianche della passeggiata stessa. Con il rischio che l’intasamento del regolare deflusso dell’acqua piovana comporti l’allagamento delle abitazioni poste monte.
A riconoscerlo è lo stesso responsabile dell’ufficio tecnico del Comune che con determina n. 1917 del 10.11.2025 ha ritenuto che “occorre provvedere a liberare gli scarichi mediante intervento di pala cingolata”, a spese del Comune.
Il tecnico comunale si augura che “terminati i lavori del progetto degli interventi di difesa del litorale attualmente in corso, tale effetto dovrebbe essere molto più limitato sia per la presenza della diga soffolta a quota più alta rispetto allo stato attuale, sia per tutto il materiale di ripascimento nella porzione sommersa della spiaggia in grado di smorzare maggiormente l’effetto delle onde”.
Anche noi ce lo auguriamo, però, riteniamo inaccettabile che per un progetto costato oltre 14 milioni di euro di soldi pubblici, le spese per rimediare a tutti gli errori che stanno emergendo debbano ricadere sempre sui cittadini o sui concessionari balneari. Di sicuro, nel nostro ruolo di consiglieri comunali, continueremo a monitorare e pretendere trasparenza, sempre in maniera collaborativa e costruttiva, perché un’opera pubblica deve funzionare, non diventare un problema cronico che ricada, ancora una volta, sulle tasche dei chiavaresi”.