A seguito del comunicato del consigliere metropolitano Andrea Rossi, replicano il consigliere comunale Pd di Chiavari Antonio Bertani e il sindaco di Santa Margherita Ligure nonché consigliere metropolitano Guglielmo Caversazio: “Riteniamo necessario fare chiarezza sui fatti e riportare il dibattito su un piano di serietà istituzionale”.
Le dichiarazioni
“Durante la seduta del Consiglio Metropolitano del 26 novembre, il consigliere Rossi ha letto un testo dai toni e contenuti chiaramente riconducibili a dinamiche politiche chiavaresi ormai note. Questo atteggiamento ci ha sorpreso: non comprendiamo se l’Andrea Rossi che oggi siede in Consiglio Metropolitano sia lo stesso che ricopriva l’incarico nel mandato precedente, prima sotto il Sindaco metropolitano Marco Bucci e poi con il Vicesindaco facente funzioni Antonio Segalerba. In tutti quegli anni, infatti, né Rossi né i suoi riferimenti politici hanno mai presentato un solo atto formale per impedire la realizzazione del depuratore in Colmata a Chiavari.
È dunque singolare che oggi il centrodestra – Rossi compreso – chieda a noi ciò che loro non hanno mai fatto quando ne avevano piena facoltà. Si tratta di una responsabilità politica che non può essere mascherata con mozioni costruite ad arte o dichiarazioni prive di fondamento.
Desideriamo inoltre ribadire che il centrosinistra sta lavorando da mesi per individuare una soluzione alternativa al depuratore in Colmata: un’alternativa reale, sostenibile e tecnicamente praticabile. Ad oggi, però, la Colmata rimane l’unica ipotesi progettuale formalmente in campo. Per superarla serve un’altra soluzione concreta, definita e verificata dagli enti competenti, e questo è il lavoro che si sta portando avanti con serietà.
Il consigliere Rossi, invece di inseguire suggerimenti e polemiche provenienti da Chiavari, dovrebbe evitare battaglie propagandistiche che mirano solo a scaricare altrove responsabilità che appartengono da anni al centrodestra. Proprio Rossi e coloro che per anni lo hanno sostenuto e indirizzato sul piano politico sono stati i più convinti promotori dell’operazione del depuratore in Colmata: oggi non possono riscrivere la storia addossando a noi colpe che non abbiamo.
Il nostro impegno resta massimo: trovare una soluzione alternativa seria e praticabile.
Il resto è sterile polemica, che non sostituirà mai il lavoro concreto necessario per affrontare un tema complesso e decisivo per il futuro del territorio”.