Tragedia sfiorata in spiaggia a Recco: un uomo tenta di affogare il figliastro
L'uomo di origini ucraine arrestato per violenze e tentato omicidio
Tragedia sfiorata in spiaggia nel tardo pomeriggio di domenica 20 agosto: un bambino ha rischiato di affogare per mano del patrigno ed è stato salvato da due bagnini. L’artefice del drammatico episodio è un cittadino ucraino, classe 1990, che svolge la professione di cuoco a Gallarate, in provincia di Varese: l’uomo si trovava in vacanza a Recco insieme alla moglie, un’italiana, classe 1993, al loro bambino di cinque mesi e a un altro figlio della donna, di nove anni, nato da una precedente relazione.
L'intervento di due bagnini sventa il dramma
È domenica pomeriggio, la famiglia si trova in spiaggia: verso le 19 l’ucraino entra in acqua, si avvicina al figlio della moglie e con una scusa lo porta al largo. Improvvisamente l’uomo afferra il bambino e lo spinge ripetutamente sott’acqua. La madre è a riva col figlio più piccolo, vede la scena ma pensa che si tratti di uno scherzo del compagno. Non è la realtà e poco dopo la donna se ne accorge perché i gesti diventano inequivocabili: l’intento del marito è quello di tenere sott’acqua la testa del bambino, noncurante dei tentativi di quest’ultimo di riemergere e di prendere fiato. La vittima chiede aiuto, la madre lo incita a raggiungere la riva per mettersi in salvo ma il patrigno lo afferra a una caviglia per farlo sprofondare di nuovo in acqua.
A quel punto un bagnino, sollecitato dalla donna, si tuffa in mare insieme a un collega e i due strappano il bambino dalle grinfie del suo carnefice. Madre e figlio si ricongiungono e insieme al bambino più piccolo si allontanano: l’uomo raggiunge la moglie, la strattona, lei, insieme ai figli, si barrica nella loro stanza d’albergo. Giunge lì anche il marito ma poco dopo arrivano i carabinieri della stazione di Recco, allertati da alcuni bagnanti. Il cuoco non placa l’ira, insulta i congiunti e la moglie tenta di calmarlo discolpandosi dall’accusa di aver allertato le forze dell’ordine.
Il bambino protagonista di questa brutta vicenda, in stato di shock, ha difficoltà respiratorie: viene ricoverato all’ospedale Gaslini di Genova ma non è in pericolo di vita. Il patrigno viene accompagnato in caserma e, una volta raccolte le testimonianze di chi ha assistito ai fatti e la denuncia della moglie, è tratto in arresto in flagranza per maltrattamenti in famiglia, deferito contestualmente all’autorità giudiziaria per il reato di tentato omicidio e condotto presso il carcere di Marassi.
La violenza sarebbe sorta in seguito all'abuso di alcolici
La ricostruzione delle forze dell’ordine chiarisce il contesto in cui è maturato l’episodio: da anni l’ucraino ha problemi legati all’abuso di alcolici e non di rado maltratta la moglie e il figlio di lei con offese verbali. Anche domenica scorsa, complice una bottiglia di vino e alcuni cocktail consumati nel corso della giornata, tali comportamenti aggressivi sono venuti a galla e pochi istanti dopo il tentato affogamento, durante la fuga della donna, l’uomo ha cercato di fermarla con l’intento di farsi dare soldi per poter acquistare altri alcolici.