Caso appalti truccati, Chiavari rischia la gestione straordinaria dei rifiuti, gli sviluppi della vicenda
Continua a tenere banco la vicenda degli appalti truccati, la Guardia di Finanza ha segnalato le ipotesi di reato alla Corte dei Conti e all'Anac
Appalti truccati sui rifiuti, gli sviluppi della vicenda e tutti i nomi degli indagati
Appalti truccati, riunione informale nella maggioranza chiavarese
Una prima riunione informale, per fare il punto della situazione dopo la conclusione delle indagini preliminari da parte del pubblico ministero Francesco Albini Cardona, sugli appalti truccati tra il sindaco Marco Di Capua e i suoi più stretti collaboratori. Palazzo Bianco sta monitorando la situazione, ed è prevista per martedì 24 ottobre, una riunione di maggioranza, per valutare il trasferimento ad altro ufficio di due dei tre dipendenti comunali coinvolti, il funzionario Roberto Picasso e l'istruttore tecnico Mirko Cartero. All'ingegner Fulvio Figone, il terzo dipendente indagato, era stata tolta ad inizio luglio la gestione dei servizi tecnici, che comprendono i servizi di Nettezza Urbana. Dei tre dipendenti comunali, Figone è assistito dall'avvocato Angelo Paone, mentre sia Picasso che Cartero, dal legale Aulo Galvagna.
Appalti truccati, gli altri imprenditori indagati
Gli altri indagati sono, l'imprenditore spezzino Mauro Costa, che si era aggiudicato gli appalti, per la rimozione delle alghe in porto (del febbraio 2014) e per l'appalto della differenziata con la sua azienda "Costa Mauro e Figli sas". La figlia Silvia Costa, che subentrò al padre, dopo la cessione del ramo d'azienda per evitare di perdere gare pubbliche dopo una condanna per corruzione. E poi, il presidente della cooperativa Maris di La Spezia, che gestisce insieme alla Costa la raccolta differenziata, e l'imprenditore della società Maserati di Piacenza, Paolo Maserati, accusato di favoreggiamento.
Le accuse e il rischio commissariamento per la gestione chiavarese dei rifiuti
Le sette persone sono indagate per i due appalti, citati precedentemente, entrambe procedure condotte dalla precedente amministrazione chiavarese. Due gare che, per la Guardia di Finanza di Chiavari, presentano più di una irregolarità e una serie di reati che vanno dalla truffa al falso alla turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. I fatti sono stati segnalati dalle Fiamme Gialle a Corte dei Conti e all'Anac, l'anticorruzione nazionale. Alla Corte dei Conti gli inquirenti hanno segnalato l'ipotesi di danno erariale, nei confronti del comune di Chiavari. Mentre Anac potrebbe adottare importanti provvedimenti: dalla sostituzione dei rappresentanti legali, alla gestione straordinaria della società che si occupa del sistema dei rifiuti cittadino.
Appalti truccati, l'indagine e il lavoro degli inquirenti
I fatti contestati risalgono al periodo tra agosto e ottobre del 2014. Nei mesi successivi l'avvio dell'indagine delle Fiamme Gialle chiavaresi, in seguito a una serie di esposti presentati dai consiglieri comunali di minoranza. Gli inquirenti hanno acquisito la documentazione degli appalti in seguito a una perquisizione negli uffici di Palazzo Bianco nell'aprile 2015. Sequestrate agende, computer e telefoni cellulari dei dipendenti comunali coinvolti. Da questi dati è emersa una fitta serie di incontri, cene e gite in barca, in giorni festivi, poco prima dell'assegnazione del bando dell'ottobre 2014. Incontri non casuali ma propedeutici ad accordi sottobanco per l'assegnazione della gara d'appalto. Ad insospettire i finanzieri, anche l'assenza di alcun tipo di preventivo o indagine di mercato sui costi del servizio. Solo in seguito, è stato trovato un falso preventivo retrodatato. Nei mesi a seguire l'analisi delle Fiamme Gialle sui bandi di gara degli appalti.