La sala scommesse vicino a stadio e cimitero va chiusa: il Comune di Chiavari non desiste e si appella al Consiglio di Stato

Il Tar ha accolto il ricorso della proprietà per un vizio formale, ma al Consiglio di Stato vi sono precedenti in cui l'interpretazione è stata opposta: «Nessuna differenza fra scommesse sportive e gioco d'azzardo basato solo sulla fortuna»

La sala scommesse vicino a stadio e cimitero va chiusa: il Comune di Chiavari non desiste e si appella al Consiglio di Stato
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Il TAR ha accolto il ricorso della gestione della sala scommesse sita in corso Lavagna a Chiavari contro l'ordine di chiusura arrivato dal Comune lo scorso anno: giustificato per la sua posizione troppo vicina a "zone sensibili", quali lo stadio e il cimitero urbano. Ciò era avvenuto però - spiega l'Amministrazione chiavarese - più per un presunto vizio di forma che non per un respingimento della motivazione vera e propria: si era infatti interpretato che una sala che raccoglie scommesse non possa essere parificata ad una sala gioco - ovvero una sala slot - e che dunque non potesse sottostare all'ordinanza di disciplina di queste ultime.

Precedenti sentenze del Consiglio di Stato, tuttavia - continua l'Amministrazione - sono state di segno differente, ossia non hanno riconosciuto differenza fra le scommesse sportive giocate - la cui chance di vincita sarebbe sino a un certo punto legata ad una abilità individuale di analisi - e quelle puramente dipendenti dalla mera fortuna. Proprio per questo il Comune di Chiavari ha annunciato che farà ricorso in appello, e, quindi, per una sentenza del Tar andando proprio al Consiglio di Stato: non cede dunque l'amministrazione che intende portare avanti attraverso tutti i mezzi che le sono concessi la pratica per la cessazione dell'attività della dibattuta sala scommesse.

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