Il campanile divide i cittadini di Sori
E' finito sui social il progetto di riqualificazione attorno a via Genova
Riqualificazione attorno al campanile, il paese si spacca.
La riqualificazione del campanile
E' finito sui social il progetto di riqualificazione attorno a via Genova, nuovo complesso che sta nascendo sotto al campanile del borgo. La zona da tempo attendeva di cambiare pelle, frutto di un progetto approvato dalla vecchia amministrazione Luigi Castagnola.
Dal cantiere in queste ultime settimane è sorto il nuovo edificio, proprio sotto l'orologio del campanile. Molti si chiedono se deturperà il paesaggio. Il paese si è spaccato tra le polemiche. Il sindaco Paolo Pezzana garantisce la regolarità di un progetto che questa amministrazione si è trovata in «eredità».
Il vice sindaco Marco Castagnola ha anche incontrato alcuni cittadini. «Posso garantire che il nuovo edificio rimane a quel piano – conferma – e tutti gli edifici vengono costruiti con le caratteristiche liguri: venite a vederlo». Chiunque può recarsi in Comune a vedere il progetto. Nelle ultime 2 settimane Castagnola ha incontrato i cittadini che stanno sull'Aurelia e pare abbiano capito che non sarà un’opera deturpante. Il cantiere, già approvato e aperto da almeno tre anni e mezzo non è invasivo come appare.
Nell’edificio: anche la sede di alcune associazioni soresi. «Noi continuiamo a vigilare sulla garanzia di conformità.– prosegue Castagnola – Prima della guerra la zona era già edificata, ma le case sono state bombardate perché troppo vicine al ponte della ferrovia: sono dovuti passare 20 anni per una progettazione e la nuova costruzione». Nel piano regolatore l'area era edificabile e tra gli oneri sono contemplate la riqualificazione di parte della passeggiata mare, del marciapiede e un percorso per handicappati sull'Aurelia.
L'amministrazione, inoltre, può anche modificare la convenzione, per avere ulteriori vantaggi. Sul ‘Bordigotto’, perché così lo chiamano i soresi Doc come Carlo Casaleggio, anima di ‘SoriSolidale’, ecco la voce fuori dal coro: «Non vedo questa costruzione come l'abbrutimento del mio paese – dice Carlo – anzi penso e spero che terminato il lavoro tutto ciò vi appaia come una rivalutazione di quell'angolo trascurato e abbandonato dal dopoguerra». laria Bozzo, assessore alla comunicazione, pensa anche ad un’assemblea pubblica per far comprendere meglio la situazione.