Fusione Amt-Atp, il Tigullio rischia di restare tagliato fuori

Il Sindaco di Rapallo e Vicesindaco Metropolitano Carlo Bagnasco si farà portavoce delle richieste del suo territorio: obiettivo garantire la continuità del servizio ed avere voce in capitolo

Fusione Amt-Atp, il Tigullio rischia di restare tagliato fuori
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Pacchetto azionario microscopico per il Tigullio dopo la fusione Amt-Atp, i sindaci si mobilitano per avere garanzie - e garanti - della continuità del servizio.

Bagnasco: «Mi farò portavoce con Bucci delle esigenze del nostro territorio»

Le quote azionarie che risulteranno dalla fusione tra le due aziende di trasporto pubblico (ma sarebbe più corretto dire incorporazione di Atp in Amt) parlano chiaro: 0,89% per il Tigullio, contro l'86,16% del Comune di Genova e il 12,87% della Città Metropolitana. Non ci vuole molta fantasia per immaginare che una simile ripartizione di "potere" possa significare che il Tigullio rischia di restare tagliato fuori da tutto ciò che conta: tavoli di discussione, fondi per rinnovare il parco mezzi e mantenere operative le linee, nonché la tutela dei lavoratori stessi.

Il pericolo è sollevato anche sulle pagine del Secolo XIX di stamane, sulle quali, tuttavia, il Sindaco di Rapallo e soprattutto - in questo caso - Vicesindaco Metropolitano Carlo Bagnasco promette di farsi portavoce con Bucci della questione. L'obiettivo, sul quale Bagnasco si dichiara ottimista, è che almeno «uno dei membri del nuovo consiglio d'amministrazione, uno dei componenti del collegio dei sindaci e uno dei membri supplenti siano espressione del nostro territorio». E, per una volta tanto, tutti i sindaci del comprensorio, al di là delle reciproche bandiere, sembrano uniti e concordi in tale - obiettivamente ragionevole - rivendicazione. Sperando che basti.

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