Le colonnine «regalano» benzina, ma il gestore dell’impianto... viene punito
L’episodio riguarda la stazione di servizio Q8 in Val Bisagno segnalato dalla Guardia di Finanza
L’espressione può sembrare un po’ forte e persino irriverente, ma il termine “cornuto e mazziato” ben si addice alla vicenda della quale è stato vittima Massimo Cuneo, gestore del distributore Q8 in quel di Bargagli. Attualmente chiuse le colonnine della benzina in quanto la compagnia petrolifera Kuwait Petroleun Corporation, titolare del marchio Q8 deve sostituire le pompe erogatrici.
La grottesca vicenda
Il comunicato stampa inviato la settimana scorsa dalla Guardia di Finanza segnalava come fossero stati sequestrati due impianti di distribuzione carburante e sei colonne erogatrici sul territorio provinciale, con tanto di segnalazione alla Prefettura di Genova, alla Camera di Commercio e all’Ufficio metrico, ma l’accaduto merita di essere ben spiegato.
A farlo è appunto Cuneo, gestore della stazione di servizio in Val Bisagno e di altro analogo impianto a Donega. A fare la figura di chi froda i clienti proprio non ci sta e, documenti alla mano, racconta quanto accaduto. «E’ vero, quando è arrivata la Guardia di Finanza le pompe non erano state sottoposte alle procedure di revisione periodica scaduta nel 2015 – racconta Cuneo – la Kuwait ha però dimostrato come aveva presentato prima della scadenza la richiesta all’Ufficio Metrico affinché procedesse alla revisione».
A questo punto forse è meglio spiegare cos’è l’Ufficio Metrico. Si tratta dello strumento attraverso il quale la Camera di Commercio opera in veste di autorità locale di metrologia legale nell'ambito del territorio della provincia di Genova. Tra i tanti compiti, procedere alla verifica periodica degli strumenti di misura quali le colonnine del carburante. Ulteriormente sollecitati gli ispettori sono arrivati ed hanno eseguito il loro compito. Qui avviene il fattaccio. La misurazione emersa dalla documentazione rilasciata al gestore lo dimostra in modo inequivocabile: il quantitativo erogato dalla pompe di benzina, quelle del gasolio, sono perfette, si differenzia rispetto alla tolleranza prevista del 5 per mille. Si arriva al 10 per mille, ma la sorpresa è un’altra. Contrariamente da quanto si può pensare, la differenza non è per difetto, ma per eccesso.
Tanto per essere chiari, chi faceva un litro di benzina riceveva nel serbatoio il 10 per mille in più, non in meno. A questo punto il problema non dovrebbe sussistere in quanto sino a prova contraria “regalare” benzina non dovrebbe essere reato. Ma così non è, in quanto, se il carburante viene venduto in misura minore, a rimetterci è il consumatore, ma se viene “regalato” in misura maggiore a rimetterci è lo Stato che non vuole certo rimetterci con le esose accise.
Ora alla Kuwait non resterà altro che sostituire le colonnine della benzina in quanto non sono più reperibili i pezzi di ricambio che consentirebbero di sistemare quelle esistenti. Resta il fatto che il gestore mai e poi mai ha pensato di frodare i clienti come invece può sembrare a seguito del comunicato della Guardia di Finanza.