Portofino non dimentica i Martiri dell'Olivetta

Il borgo non dimentica i «Martiri dell’Olivetta». Anche quest’anno si svolge la sempre tanto partecipata cerimonia di commemorazione per i 22 prigionieri, divenuti martiri, in occasione del 73esimo anniversario dell’eccidio.

I martiri dell'Olivetta

La cerimonia si svolge domenica 10 dicembre. L’azione fu compiuta in gran segreto. Probabilmente la causa dell’attacco fu una rappresaglia nei confronti delle brigate Garibaldi che uccisero, il 30 novembre 1944, 7 fascisti e 2 agenti di polizia ausiliaria. Tutto avvenne col coprifuoco dalle 19 alle 5 a Cornigliano, Sestri Ponente, Pegli, Prà, Voltri a Vesima, Bolzaneto, San Quirico, Pontedecimo, Campomorone.

Prelevati dalla IV Sezione del carcere di Marassi, nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1944, i 22 martiri vennero legati assieme con fil di ferro e reti (materiale che i tedeschi si fecero consegnare dagli abitanti del borgo), caricati su un barcone e gettati in mare con una zavorra di pietre. Alle operazioni parteciparono anche alcuni componenti delle Brigate Nere.

La piazzaforte di Portofino rispondeva agli ordini del Tenente di Vascello Ernst Reimers che risiedeva al Castello Brown, capo della guarnigione della Wehrmacht, torturatore e assassino. Ecco i nomi riportati sulla lapide commemorativa: Abramo Bassignami, Domenico Camera, Agostino Carniglia, Emanuele Causa, Otello Cenatelli, Cafiero Cipriani, Giovanni Costaluigi, Carlo Dellacasa, Domenico De Palo, Carlo Faverzani, Antonio Ferrari,Marcello Cioffi, Giuseppe Golisano, Bartolomeo Maffei, Onelio Matterozzi, Alfreo Meldi, Luigi Celso Meldi, Tullio Molteni, Giovanni Odicini, Emanuele Sciutto, Cipriano Tutco, Diofebo Vecchi. Ogni anno partecipano sindaci e amministratori di tutta la Liguria, l’Anpi, i Mutilati Invalidi Guerra e altri corpi della Marina Militare e forze dell’ordine, oltre a parenti e discendenti delle vittime.