"Centro per l'Impiego di Chiavari, spazi comunque non idonei"

A fare il punto della situazione, Andrea Sanguineti della Cisl Area Metropolitana

"Centro per l'Impiego di Chiavari, spazi comunque non idonei"
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"In attesa di sapere se gli uffici del Centro per l’Impiego di Chiavari potranno trasferirsi nella sede del nuovo ex palazzo di giustizia di Chiavari ( il 5 settembre dovrebbe riunirsi la commissione) vogliamo far presente che una soluzione alternativa agli attuali spazi deve essere comunque trovata al più presto". A parlare è Andrea Sanguineti, della Cisl Area Metropolitana.

"Gli attuali spazi non sono assolutamente idonei"

"Gli spazi in oggetto - continua Sanguineti - che costituivano, ai tempi della firma del contratto di locazione (2003), una soluzione provvisoria in attesa di individuare una sede idonea per il Centro per l’impiego come più volte richiesto anche dal sindacato, sono situati in un fondo di condominio al piano strada, con le tutte le caratteristiche del garage riadattato ad uso ufficio, caratterizzato da forte presenza di umidità e polvere, scarsa illuminazione e nessun isolamento termico/acustico.

Questo locale è costituito da due stanze comunicanti che presentano oggettivi problemi di areazione in quanto complessivamente dotate di una porta di ingresso e di una sola finestra apribile.
Tali stanze sono inoltre circondate da grandi vetrate fisse non oscurate, sovrastate da saracinesche di ferro che causano forte surriscaldamento nella stagione calda, durante la quale si è costretti a lavorare con la porta sempre aperta anche in orario di chiusura al pubblico degli uffici perché privi di impianti di climatizzazione. In inverno, l’umidità e la difficoltà a riscaldare i locali crea un forte disagio sia al personale sia agli utenti.

Questi uffici sono separati dal resto delle strutture del Centro per Impiego e si possono raggiungere solo uscendo e percorrendo un tragitto in strada, esponendosi alle intemperie stagionali durante le attività routinari, con evidenti rallentamenti anche dal punto di vista organizzativo, di comunicazione e coordinamento degli uffici.
Tale disagio accomuna quotidianamente sia il personale che l’utenza che deve spostarsi da un ufficio all’altro.

Si sottolinea che nelle due stanze in oggetto sono presenti n° 8 punti rete molto vicini l’uno all’altro che non garantiscono la privacy necessaria all’espletamento dei colloqui individuali di orientamento al pubblico e creano alti livelli di inquinamento acustico.
Tali attività orientative espletate in questi locali vengono gestite su appuntamento in assenza di uno spazio adibito a sala d’attesa che obbliga l’utenza ad attendere il proprio turno in strada, dove transitano e parcheggiano le moto dei condomini.

Questi locali, infine, sono collegati ad uno scantinato sotterraneo adibito ad archivio e ripostiglio, attraverso una porta dalla quale fuoriescono polveri e cattivo odore. Non sembrano inoltre avere strutturazione conforme alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro perché privi di via di fuga. Si evidenzia che gli uffici sono ubicati in zona classificata come “rossa” perché alluvionabile, circostanza peraltro verificatasi concretamente nell’anno 2014. In tale occasione venne danneggiata dall’acqua gran parte dell’archivio.E l’attuale piano delle emergenze dispone che, in caso di allerta ARANCIONE, tutti gli uffici del Centro per l’Impiego, essendo ubicati in area a rischio esondazione, devono essere chiusi al pubblico, con disagio per l’utenza.

Per queste ragioni quindi anche se il proprietario dei locali rinunciasse allo sfratto dichiarando la disponibilità a continuare il contratto di locazione, risulta evidente che gli attuali spazi non sono assolutamente idonei".

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