Dopo tre anni di processo e due pignoramenti scongiurati, si è conclusa la vicenda giudiziaria della signora Marisa Vicini.
La storia
La donna ha pagato oltre 200mila euro per poter rimanere in casa sua. Il fatto era stato raccontato lo scorso anno sulle pagine de Il Nuovo Levante. Rimasta vedova nel 2015, la signora, oggi novantenne, decise nel 2017 di trasferirsi dalla sua villa di Maxena, per andare ad abitare nel centro chiavarese. Senza figli e cieca da un occhio in seguito ad un delicato intervento chirurgico, decise di trasferirsi per il post degenza della donna, su consiglio delle dottoresse che l’avevano in cura, e per non gravare più sull’ammirevole sostegno di alcuni vicini di casa. Durante la degenza, ricoverata presso la Rsa chiavarese, Marisa ricevette la visita di un agente immobiliare di una nota agenzia, che propose la sottoscrizione di un incarico di mediazione per la vendita immobiliare della sua villa. La proposta fu accolta favorevolmente dalla donna, a patto di individuare un appartamento adatto alle sue esigenze: nel centro di Chiavari, con un terrazzo e con un ascensore. Pochi giorni dopo una seconda visita con la consegna delle chiavi della villa all’agente, ed un mese dopo la sottoscrizione della proposta di acquisto, a prezzo inferiore di circa 80mila euro. La donna rifiuta ma firma il modulo, rassicurata dal fatto di aver trovato l’appartamento giusto per lei. Ma la nuova casa non aveva i requisiti da lei richiesti. Da quel momento nacque la bagarre giudiziaria per la donna, conclusasi poche settimane fa con il pagamento di più di 200mila euro.