Antartic Expedition 2020, un sogno diventato realtà. La spedizione del chiavarese Marcello Sanguineti, biellese Gian Luca Cavalli e di Manrico Dell’Agnola di Agordo (BL), tutti accademici del Cai, è andata a buon fine.
La spedizione
I tre alpinisti sono tornati a casa: l’impresa, promossa dalla Sezione di Biella del Club alpino italiano, dal Cai centrale, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) con il patrocinio di Città di Biella e di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (tra gli sponsor, nel Levante ligure l’Hotel Vesuvio di Rapallo), aveva obiettivi scientifico-esplorativo-alpinistico. I tre alpinisti hanno infatti raccolto campioni di ghiaccio che saranno analizzati dall’Istituto di Scienze Polari del Cnr per verificare la presenza microplastiche e testato nuovi capi prodotti con tessuti innovativi.
Sanguineti, Cavalli e Dell’Agnola però si sono spinti oltre, con la salita al Gateway Ridge (700m). Una spedizione che in sostanza ha riguardato tutto gennaio 2020. Campo base, lo yacht australe Ice Bird, dal quale i tre sono sbarcati per effettuare le esplorazioni e le scalate; gli spostamenti sulla terraferma sono avvenuti con gli sci e le slitte trainate da loro stessi. Per l’attività è stato necessario anche l’utilizzo del drone.
“Il bilancio della spedizione è più che positivo, sia dal punto di vista scientifico sia da quello alpinistico-esplorativo”.
E’ entusiasta, Marcello Sanguineti.
“L’attività scientifica ha permesso di raccogliere parecchi campioni in varie zone, in ciascuna delle quali i campionamenti sono stati effettuati a varie quote. Questo consentirà un’analisi della presenza di nuovi inquinanti anche in funzione dell’altezza e non solo in base all’area geografica”.
L’attività esplorativa ha riguardato ghiacciai e pareti lungo di Booth Island, Bryde Island e Rongé Island e quelli lungo il Lemaire Channel, il Peltier Channel, il Neumayer Channel e sulla Börgen Bay.
L’attività scialpinistica si è svolta sui ghiacciai del Mount Britannia e del Mount Scott e su Noble Peak e Jabet Peak. Nella spedizione sono state aperte anche due vie: una, “Via della Seta”, su una vetta battezzata Cima Cocoon e l’altra, “Terzo Paradiso” (700m, AI5, M5), sulla Gateway Ridge.
“La più bella delle nostre realizzazioni durante questa trasferta oltre la “fin del Mundo”, che ha richiesto 18 ore di scalata non-stop” spiega Sanguineti.
“Un condensato di alpinismo sull’Anvers Island, un’isola che si tuffa in mare con enormi seraccate, dalle quali si staccano enormi iceberg punteggiati di pinguini. In questa via nel cuore dell’incredibile ambiente antartico, le goulotte di ghiaccio si alternano a tratti di misto, i funghi ritagliano angoli di mare dove spuntano balene e le cornici di neve sembrano arabeschi disegnati da un gigante-artista che vive nel continente ghiacciato. In vetta il panorama spazia sulle grandi montagne dell’Anvers Island (il Mount Français e la sua Bull Ridge, il Mount Agamennon, il Rennie, il Mount Williams) e, dalla parte opposta, oltre il Neumayer Channel, arriva fino alle montagne della Wiencke Island, dal Wall Range al LuigiPeak e alle Fief Mountains. Tutto intorno fiordi ghiacciati, iceberg alla deriva, insenature e baie delimitate da seraccate impressionanti. E poi… la sensazione incredibile di aver iniziato la scalata dal mare, piantando le piccozze mentre i ramponi erano ancora lambiti dall’acqua salata!”.