Liguria terra di centenari: 101 candeline per Renzin

Lorenzo Solari, reduce di guerra, festeggiato a Chiavari

Liguria terra di centenari: 101 candeline per Renzin
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Non tutti i giorni capita di compiere 101 anni: è il caso dell'alpino Lorenzo Solari “Renzin”. L’ultracentenario è stato festeggiato  nei giorni scorsi alla residenza Castagnola Anni Azzurri di Chiavari.

Gli Alpini hanno festeggiato Renzin

Alla presenza di parenti, i nipoti Giovanna ed Andrea, una ventina di alpini capeggiati da Valter Lazzari (capogruppo A.N.A. Chiavari e consigliere della sezione di Genova) hanno brindato al ragguardevole traguardo con i rappresentanti dei Comuni di Leivi (dove Renzin è nato ed è residente) Carlo Navone (assessore al bilancio), e per il Comune di Chiavari Fiammetta Maggio (assessore ai servizi sociali).
Marco Callegari, trombettiere del gruppo di Chiavari, in onore del reduce ha suonato l'inno degli alpini, la leggenda del Piave ed il struggente “Silenzio". Grande la commozione generale e molto applaudito Renzin allo spegnimento delle candeline e al taglio della monumentale torta, bordata di tricolore, decorata con lo stemma alpino di Chiavari ed un grande cappello alpino. Al taglio il reduce centenario è stato coadiuvato da Ornella Mattarini, presidente della Regione Liguria dell'Unirr, Associazione nazionale italiani reduci di Russia.

Una vita non semplice: patì  le pene della guerra

Qualche anno fa era stato insignito dell’onoreficenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per gli anni spesi in guerra e per i patimenti passati.
La sua non è stata una vita semplice: dopo aver adempiuto con impegno ed onore, in Piemonte negli anni 1937 e 1938 al proprio servizio di leva, nel giugno del 1940 allo scoppio del secondo conflitto mondiale, a neppure 24 anni, è richiamato in servizio e destinato al battaglione Pieve di Teco, 1° Reggimento alpini, Divisione Cuneense. Nel 1942 la Cuneense venne chiamata nella Campagna di Russia. Nel giorno del suo 26esimo compleanno, Renzin venne colpito alla gamba sinistra da un colpo di mitragliatrice: una grave emorragia, ma la temperatura di meno 38 la blocca.
Ma le difficoltà continuano: l’8 settembre del ‘43 venne fatto prigioniero e deportato in Germania. Rientrò alla fine del 1945, dopo circa sei anni fra guerra e prigionia. Insomma, pur avendo miracolosamente avuta salva la vita in guerra, Renzin ha perso gli anni più belli della sua gioventù.

«Auguriamo a Renzin molti altri di questi bei anniversari insieme ai suoi alpini» conclude Lazzari a nome di tutti gli alpini.

(Si ringrazia Roberto Biggio per le foto)

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