"Sarà una stagione difficile sotto ogni punto di vista, anche umano"
Parla Luca Ferrario, il bagnino dello stabilimento Bagni Baia Azzurra
"Mi aspetto una stagione difficile, dal punto di vista organizzativo, gestionale, economico e, soprattutto, umano. Abbiamo una clientela fidelizzata e vederla arrivare quest’estate e non poterla neppure salutare con un abbraccio provoca un immenso dispiacere".
Luca Ferrario è il bagnino dello stabilimento Bagni Baia Azzurra di via Vittorio Veneto 44 a Sestri Levante, gestito da papà Guido Ferrario e mamma Luisella Maccioccu. Luca, dall’età di 18 anni, ogni estate si prepara ad accogliere i clienti che, in certi casi, sono diventati anche amici.
"Mi accontenterò di vederli arrivare e di salutarli da lontano – ammette il sestrese - perché significherà che qualcosa sta cominciando a muoversi per il verso giusto".
La stagione balneare ai tempi del Coronavirus, che non è ancora iniziata, sta facendo già molto discutere.
"I box in plexiglass tra gli ombrelloni? Grandiosa opera di marketing pubblicitaria della ditta produttrice - prosegue Luca - ma è una cosa non realizzabile. Si rischia un effetto “serra agricola”. È impensabile stare sotto il sole tra tre mura di plexiglass, difficilmente attuabile anche per noi gestori. Come tengo in piedi queste pareti nella giornate ventose? E quando è in atto una mareggiata? Per chi ha una concessione di modeste dimensioni e considerate le misure che la ditta ha proposto, 4 metri di parete, è improponibile. Tutto lo stabilimento – spiega Luca - sarebbe occupato da queste strutture".
Da maschere e pinne a mascherine e guanti, il passo è stato breve.
"Come affrontiamo il virus? Non abbiamo ancora ricevuto alcun tipo di indicazione a riguardo – conclude il 30enne - tra un paio di settimane inizieremo a montare le cabine seguendo le norme di base: mascherine, guanti e distanziamento sociale, anche tra ombrelloni. Non sarà semplice neppure sanificare le docce tutte le volte che un cliente le userà, ma noi siamo pronti".