Bentornato a casa, San Giorgio
In via di conclusione il restauro alla cassa processionale

È tornata alla fruizione dei fedeli e degli amanti dell’arte in generis la meravigliosa, grande cassa processionale raffigurante San Giorgio e il Drago nella chiesa monegliese che del Santo porta il nome: è infatti quasi completamente concluso – restano solo alcuni ultimi ritocchi – il restauro iniziato a gennaio 2019 su iniziativa della Confraternita di San Giorgio e dell’allora parroco don Massimiliano Pendola (il cui posto è ora stato rilevato da don Stefano Giupponi).
Il restauro
Il gruppo ligneo è datato all’incirca 1750, ad opera di Pietro Galleano, epigono del maestro genovese Maragliano: un primo restauro era avvenuto nel 1840, per mano dello scultore Paolo Garaventa, mentre ora l’incarico di restituire all’opera i suoi vividi colori è andato alla dottoressa Annalisa Demelas. Il lavoro di restauro, del costo di 39mila euro, è stato cofinanziato al 50% dalla Fondazione San Paolo.
"Un onore per noi custodire quest’opera nella nostra chiesa già scrigno di numerosi tesori artistici, come la tela anch’essa raffigurante San Giorgio che uccide il Drago attribuita a Rubens, o l’Adorazione dei Magi di Luca Cambiaso", commenta la consigliera comunale con delega alla cultura Giulia Dezza, "poterle restituire linfa vitale ed altri secoli di vita è qualcosa di magnifico, ed è ciò che ci avvicina all’eternità".
E forse più che mai proprio in questo strano momento storico, con le tante incertezze legate al turismo balneare, è importante ricordare quanti tesori culturali si “nascondano” a Moneglia: un valore assoluto, ma anche in chiave di valorizzazione turistica.