Viaggi, si torna alle vacanze anni Settanta
Il quadro di Camogli secondo Rita Ogno

Si torna alle vacanze anni ‘70. Questa la fotografia di Camogli, dal punto di vista turistico, che offre da Rita Ogno titolare dell’agenzia ‘Camoglicase’, delegata al turismo per la provincia di Genova dalla ‘Fiaip’, Federazione italiana agenti immobiliari professionali.
Le dichiarazioni
"Luglio e agosto sono già full – conferma Ogno - le persone cercano e chiedono l’appartamento per uso turistico ammobiliato e i periodi sono sempre più lunghi".
Una fortuna considerando che i prezzi sono rimasti invariati allo scorso anno, e la risalita che si registra è anche agevolata da queste tariffe. Scartando gli stranieri, a causa dell’emergenza Coronavirus, ecco che la richiesta arriva dall’Italia con predominanza da Lombardia e Piemonte e se la paura del contagio ancora è tangibile, il turismo comunque c’è.
"Il nostro obiettivo è far ritornare le persone a Camogli – dice l’imprenditrice - perché si riscontra questa gran voglia di tornare a vivere e scappare dalle città: il Paradiso è qui e da Camoglina non posso che confermarlo".
Tutta la stagione da metà giugno a fine agosto è prenotata e, invece delle solite due settimane, si prenotano anche due mesi di fila come negli anni ‘70: non si rinuncia per il rischio di contagi da Covid, anzi il cliente vuole la villa con piscina così da garantirsi l’isolamento. Questa l’inversione di tendenza che rappresenta un’occasione per riscoprire il territorio e, perché no, anche per pensare di nuovo a reinvestire un domani proprio sul mattone.
"E’ boom di genovesi, poi, perché nessuno rinuncia alla vacanza e comunque la Liguria piace - chiude Ogno - gli stranieri sono in ritardo ovviamente, però possiamo dire addio quest’anno al turismo mordi e fuggi: tanti cercano la casa sul sito e se piace, vengono a vederla di persona. Questo lavoro mi dà grandi soddisfazioni, seppur faticoso, e favorisce anche la collaborazione tra agenzie".
La stagione è troppo breve e settembre è già gettonato perché, con l’incertezza dell’apertura delle scuole, molti genitori si sono ben abituati allo smart working e l’ipotesi di lavorare in riva al mare sembra molto più interessante che nell’appartamento di città.