Preli, ricorso al Tar di Italia Nostra
Occhi puntati sul depuratore, sulle condizioni ambientali e normative e sulla collina delle Grazie
Un ricorso al Tar presentato da Italia Nostra contro le previsioni urbanistiche inserite nel Puc di Chiavari sulla zona di Preli.
Chiavari
Al Tribunale Amministrativo Regionale ligure si chiede l’annullamento delle previsioni che derivano dall’accoglimento del SUA, lo Strumento Urbanistico Attuativo.
Si ignora il vincolo derivante la presenza del depuratore di Preli
La prima motivazione su cui ha fondato il ricorso l'associazione, riguarda il fatto che la pianificazione ignora la sussistenza del vincolo derivante dalla presenza del depuratore che prevede una fascia di rispetto assoluto con vincolo di inedificabilità circostante l'area destinata all'impianto.
"Tale fascia di inedificabilità, la cui larghezza non potrà essere inferiore ai 100 metri, comprende integralmente l'area su cui insiste il SUA – si legge nella nota dell’associazione -. Il vincolo resta in vigore fino alla prevista dismissione dell'impianto di depurazione di Preli mentre le trasformazioni urbanistiche contenute nel SUA sono immediatamente eseguibili".
Cambiate le condizioni ambientali e normative
Seconda motivazione, il SUA inserito nel PUC attualmente in vigore, è stato deliberato con la Conferenza dei Servizi del 20 luglio 2011.
"Le condizioni presenti nella fase istruttoria non sono più attuali. L'amministrazione avrebbe dovuto confermare le previsioni solo in seguito alla riacquisizione di tutti i pareri istruttori necessari. Dal SUA sono escluse le aree attualmente interessate dal depuratore e dalle superfici in precedenza adibite campeggio".
A ponente della Colonia Piaggio, il Puc prevede la nuova edificazione di 879 metri quadrati a destinazione residenziale, con cantine (mq 125), parcheggi pertinenziali interrati (mq 592), parcheggi pertinenziali fuori terra (mq 208).
"È inoltre prevista la realizzazione della passeggiata, carrabile per dare accesso ai parcheggi, e il “ripristino delle difese a mare”. Secondo la descrizione presente sul sito di un'agenzia immobiliare genovese comprenderebbe anche la realizzazione di due piscine".
Tutelare la collina delle Grazie:"Qui non si può costruire"
Italia Nostra sottolinea infine che la collina delle Grazie è soggetta a vincolo paesistico e a vincolo architettonico:
"Cosa molto grave è che la zona è a forte rischio di dissesto per frane. Possiamo aspettarci opere di "messa in sicurezza" a mare e a monte pesanti. Il tutto per un progetto di interesse privato, per non voler arrendersi al fatto che ci sono luoghi dove non si può e non si deve costruire. Quanta parte di collina deve essere ancora sacrificata di quella che “era” la zona a mare meglio preservata di Chiavari e che poteva essere un'importante “carta” da giocare, insieme a quella di inserire la collina delle Grazie nel Parco Nazionale di Portofino, per un rilancio anche turistico della città?".