Italo Mannucci racconta i mesi della pandemia
"Non toglietevi le mascherine neppure se non riuscite a sentire l’amico perché siete sordi"

"È venuta a mancare la socialità". Italo Mannucci assessore ai Servizi Sociali, Promozione della salute Disabilità, medico da poco in pensione, descrive la comunità, mutata a causa della pandemia.
L'invito
"La socialità è venuta a mancare nel corso di questi lunghi mesi – spiega - e le persone anziane che per natura sono solite chiudersi in se stesse, oggi lo fanno con più convinzione e il rischio è che perdano la capacità di aprirsi nuovamente al mondo, vinti dalla paura e sempre meno voglia di vedere qualcuno. La vita in un anno è cambiata, spero che si possa gradualmente ritornare alla normalità".
Mannucci auspica che, chi ne ha la salute e la possibilità, continui a uscire, sempre tenendo alta l’attenzione e con le dovute precauzioni:
"Non toglietevi le mascherine – invita - neppure se non riuscite a sentire l’amico perché siete sordi. Prendete tutte le preoccupazioni possibile".
Al borgo sono diversi i cittadini ultra centenari e molti hanno combattuto l’emergenza sanitaria e continuano a farlo, restando a casa.
"Spero che tutti abbiano compreso la gravità della situazione – aggiunge l’assessore – e seguano le prescrizioni del ministero della salute, indispensabili per combattere questo virus, ancora sconosciuto. La vita al borgo non è più normale e la parentesi estiva, con la ripresa delle attività non ha cancellato la consapevolezza di una recrudescenza dei contagi, che, purtroppo, oggi, con l’incremento delle malattie da raffreddamento, hanno generato una gran confusione: aumentano anche i casi di ansia. Abbiamo tanti casi di Covid e vediamo solo la punta dell’iceberg di una situazione complessa da gestire. L’Asl comunica un certo numero di positivi costantemente, ma sappiamo che potrebbero essere maggiori. Si vorrebbe un risultato immediato dei tamponi, che ancora oggi non si può avere".
Mannucci, amato medico del borgo, è andato in pensione ad agosto, non per via del Covid, ma perché stanco e consapevole di avere delle responsabilità, verso la famiglia, la suocera di novant’anni, il nipotino, però continua a seguire i suoi pazienti e concittadini, consapevole delle difficoltà dei medici di base oberati e l'aumento dei casi, soprattutto tra i giovani.
"Serve rispettarsi reciprocamente - chiude –, prestare attenzione alle persone con altre patologie, quindi più a rischio. Il Covid ci ha cambiato la vita e i tempi restano un’incognita: lavoriamo con la paura".