Tra i partigiani premiati a Genova, anche una rapallese e un casarzese

Tredici partigiani liguri ricevono a Genova la Medaglia della Liberazione

Tra i partigiani premiati a Genova, anche una rapallese e un casarzese
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Sono state consegnate oggi, venerdì 11 settembre, alle 10, quattordici Medaglie della Liberazione ad alcuni partigiani genovesi.

La cerimonia a Genova, nella Sala degli Specchi in Prefettura

La Repubblica “ringrazia uomini e donne della Resistenza perché la loro lotta ha consentito la sua nascita”. Lo ha detto a Genova il ministro della Difesa Roberta Pinotti durante la cerimonia di consegna della Medaglia della Liberazione ai 14 partigiani e partigiane a Palazzo Doria Spinola, alla presenza del prefetto Fiamma Spena, del sindaco di Genova e della Città metropolitana Marco Bucci, dell’assessore regionale Ilaria Cavo, del presidente Ilsrec Mino Ronzitti e della consigliera metropolitana Laura Repetto.

Il ministro Roberta Pinotti

Con la consegna di queste medaglie “riviviamo un’altra cerimonia bellissima – ha detto Roberta Pinotti – perché a Genova e in Liguria la partecipazione alla Resistenza fu molto alta e dopo la consegna di 189 medaglie lo scorso anno a Palazzo Ducale sono felice di consegnarne altre a questo gruppo di uomini e donne che mi emoziona perché esprime i valori della mia formazione, valori che sento miei da sempre.”

 

Ecco l'elenco degli insigniti: tra questi, la Pastene è di Rapallo e Carabbio di Casarza Ligure

Tra le persone premiate, compare  anche  Romana Adelia Pastene, di Rapallo, ed Emilio Carabbio, di Casarza Ligure. I partigiani premiati: Antonio Alessi, Daniele Alloisio, Remo Alloisio, Emilio Carabbio, Alberto Comotto, Ezio Alessandro Della Giovanna, Giovanni Alfredo Farinelli, Giovanni Angelo Ferrando, Giobatta Ghigliazza, Vincenzo la Monica, Andrea Paoli, Romana Adelia Pastene, Leandro Pastorin.

 

"Dall'11 settembre 2001 la resistenza contro il terrorismo"

Il ministro Pinotti in conclusione ha citato anche un’altra resistenza: “Dall'11 settembre 2001 è quella contro il terrorismo. Oggi purtroppo vengono usati anche mezzi comuni, come furgoni per portare la morte nei luoghi della convivialità, delle famiglie, dove viviamo la nostra libertà. E’ una scelta criminale dell’odio, ma anche la volontà di contrastare la qualità della democrazia e della libertà che abbiamo conquistato. Per resistere dobbiamo continuare la strada da cui sono nati i valori e i fondamenti della nostra Repubblica, come ci insegnano i partigiani. Non dobbiamo farci cambiare la vita dal terrorismo, ma dobbiamo fare attenzione.”

 

Sul prossimo numero de Il Nuovo Levante di venerdì 15 settembre troverete il servizio dedicato.

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