Scalo Ferroviario a Camogli, le promesse ventennali
«Un’operazione deficitaria sia economicamente che politicamente»
Scalo: «Un’operazione deficitaria sia economicamente che politicamente, essendo i parcheggi una promessa ventennale».
Giovanni Cichero tuono contro l'opera dell'ex scalo ferroviario
E’ l’opinione del consigliere Giovanni Cichero, capogruppo di «Camogli c’è», sull’Operazione Scalo Fs. Certi i circa 700mila di multa da pagare al registro per errata valutazione nel passaggio dei terreni. «E la decisione nell'arbitrato (con Novim) – spiega – che onerava il Comune a pagare 1milione al socio privato, perché impossibile costruire gli appartamenti». Nel 2016 il sindaco Francesco Olivari annuncia il via ai lavori a ottobre, ma a luglio il Consorzio Leonardo Contractors (che inizia la pratica nel 2002) chiede l’esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato del 2105, perchè ha vinto col Comune. Poi udienze: «Ma mai realizzati i parcheggi interrati a rotazione – chiude Cichero –, promessi e ritenuti prioritari, nè i box (da molti ritenuti inutili). Spesi, però, soldi pubblici, anche per i legali e impegnato anni gli uffici comunali». Una «tragica commedia», per Antonio Leverone , fondatore de ‘Il Riccio’ e nel Comitato Scalo: «Ai Camoglini e cittadini riuniti in cooperativa – spiega - è stato impedito di realizzare box per i singoli e parcheggi pubblici.
Il nuovo sindaco non potrà annullare tutto, ma chiedere opinioni col referendum». Un box che sarebbe costato 20mila euro, oggi supera i 60 mila. Ipotizza lo scioglimento della convenzione con Novim, il riacquisto del 49% per ‘riprendersi’ l'area scalo, oppure limitarsi alla sola area e ai posti a rotazione.