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Garibaldi: perchè i pendolari devono pagare i disservizi di Trenitalia?

Se lo chiede il consigliere regionale PD Luca Garibaldi che in una cronistoria riporta tutto quanto è successo, "sperando di potervi portare presto buone notizie dall’Assessore competente Berrino, sempre che voglia rivedere, come più volte domandatogli, il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Liguria ricordandosi di chi, davvero, deve fare gli interessi".

Garibaldi: perchè i pendolari devono pagare i disservizi di Trenitalia?
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"Il caos treni in Liguria non è un argomento nuovo: tra ritardi, soppressioni e un servizio decisamente scarso sono svariati gli argomenti per cui in questi anni le associazioni dei pendolari si sono spesso lamentate per il servizio ricevuto dall’Azienda. Ma in questo inizio d’anno la situazione, se possibile, peggiora ulteriormente: un milione e mezzo in meno per i pendolari liguri. Perché proprio loro devono pagare i disservizi di Trenitalia?" Se lo chiede il consigliere regionale PD Luca Garibaldi che in una cronistoria riporta tutto quanto è successo, "sperando di potervi portare presto buone notizie dall’Assessore competente Berrino, sempre che voglia rivedere, come più volte domandatogli, il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Liguria ricordandosi di chi, davvero, deve fare gli interessi".

La cronistoria di Garibaldi

Ecco la cronistoria completa di Luca Garibaldi:

"Un milione e mezzo in meno per i pendolari liguri. Perché proprio loro devono pagare i disservizi di Trenitalia?

In breve, nel 2018 viene stipulato un nuovo Contratto di Servizio tra la Regione e l’Azienda che varrà fino al 2032. Un contratto che già all’epoca come opposizioni avevamo combattuto perché eccessivamente sbilanciato dalla parte dell’azienda e poco dalla parte degli utenti Trenitalia.

Ogni disservizio, che chi prende un treno in Liguria può ben immaginare, quindi viene gestito a seconda di quel contratto e di quanto stipulato.

Pochi giorni fa, l’ennesima presa in giro per i pendolari: il 23 dicembre 2020 la Giunta quantifica le penali relative al 2019 per un totale di € 3.9973.130,60, tra ritardi, pulizia, confort e servizi d’informazione. Quante ne pagherà Trenitalia ai pendolari liguri che hanno subìto il disservizio?
Solo 2.471.814,94 euro, con uno sconto di ben 1.525.315,12 in meno del totale delle penali quantificate per il 2019;

E questo perché? Perché in quel contratto contestato dalle opposizioni del Consiglio Regionale e vantato dalla Giunta Toti c’è una norma (il comma 3 dell’articolo 22) che recita “il montante complessivo per l’erogazione delle penalità e per le misure di riduzione/mitigazione delle medesime non potrà superare tra il 2018 e il 2021 l’1,5%, dal 2022 al 2023 l’1,75% e dal 2024 il 2* dei ricavi operativi annuali indicati nel PEF”

Tradotto, significa che Trenitalia si fa lo sconto, e che indipendentemente da quanti penali accumula, non potrà avere più di 2,5 milioni di euro di multe. E qui c’è la beffa. Le penali sono utilizzate in gran parte per indennizzare i pendolari. E così, alla fine, i disagi sulla linea ferroviaria i pendolari li pagheranno due volte: sia per i ritardi sia per il fatto che non verranno nemmeno rimborsati in maniera adeguata.

Ci sono Regioni che hanno contratti di servizio ben più vantaggiosi per i viaggiatori sul tema delle penalità: la Toscana non prevede un montante massimo, la Campania e la Lombardia individuano un tetto ben più alto di quello ligure.

Quindi facciamo una proposta concreta. Che questo sistema cambi, rapidamente. Abbiamo il tempo per raddrizzare il tiro, e per permettere che non siano gli utenti e pagare il disservizio di Trenitalia e per riformulare un Contratto di Servizio ad oggi assolutamente inadeguato. Per questo abbiamo chiesto all’Assessore Berrino, per l’ennesima volta, di rivedere e di rinegoziare quel contratto, ricordandosi questa volta, di chi deve fare gli interessi"

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