Il Giorno della Memoria a Lavagna
Il 27 gennaio 2021 alle ore 10.30 l’amministrazione comunale di Lavagna incontrerà virtualmente dalla Sala Giunta di Palazzo Franzoni alcune classi dell’Istituto Don Gnocchi, per celebrare, insieme ai ragazzi, il Giorno della Memoria.
Il 27 gennaio 2021 alle ore 10.30 l’amministrazione comunale di Lavagna incontrerà virtualmente dalla Sala Giunta di Palazzo Franzoni alcune classi dell’Istituto Don Gnocchi, per celebrare, insieme ai ragazzi, il Giorno della Memoria.
Il programma del 27 gennaio
“Il Giorno della Memoria deve essere celebrato non solo per ricordare e tramandare un drammatico periodo della nostra storia, ma soprattutto deve aiutarci a diventare uomini e donne capaci di saper scegliere il giusto, evitando che atrocità di questo genere si ripetano nel presente e nel futuro. Spesso quando si parla di Shoah, si pensa a tempi, persone e luoghi lontani da noi, che di fatto poi non sono così distanti!", dichiara l’assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili Chiara Oneto.
L’iniziativa sarà occasione per ascoltare una delle tante testimonianze del partigiano Giordano Bruschi, detto Giotto, attraverso il video “Le Pietre di Mauthausen” e promuovere la presentazione del nuovo libro “Deportati: dimenticare sarebbe una colpa. La deportazione politica dal Tigullio - Golfo Paradiso“ scritto da Giorgio Getto Viarengo e Bartolomeo Berto Solari, focalizzando l’attenzione sul tema della deportazione di uomini e donne nati e vissuti sul nostro territorio.
A collaborare all'evento anche Maria Paola Serbandini, presidentessa di ANPI Lavagna, Lilliana Cavallini della Ludobiblioteca di Lavagna “Libri in gioco, Francesca Mazzoni della Biblioteca Civica Giovanni Serbandini Bini e l’Istituto comprensivo di Lavagna per i loro preziosi contributi.
“La pandemia ancora in corso non può fermarci nella realizzazione di un momento di raccoglimento così semplice ma così importante: avere uomini e donne tra noi che possano ancora riportare in prima persona vissuti di quel tempo è una grande ricchezza da preservare, da cui noi dobbiamo solo che imparare”, conclude l’assessore.