Intossicazione da monossido di carbonio, dimessa la coppia di Mezzanego
Erano rimasti intossicati dopo che l'uomo, per scaldare la propria camera da letto, aveva acceso un braciere di fortuna realizzato con un secchio e della legna
Dimessi dall'ospedale San Martino i due marocchini intossicati dal monossido di carbonio dopo aver acceso un braciere nella loro casa di Mezzanego.
Dimissioni dopo il trattamento in camera iperbarica, la coppia sta bene
Dimessi senza serie conseguenze i due genitori marocchini, Abdelmoulha Salhi di 47 anni e la moglie Sanaa Raki di 33, che domenica scorsa erano rimasti intossicati dal monossido di carbonio sprigionato da un improvvisato braciere che avevano acceso in casa per scaldarsi. I due erano stati ricoverati e sottoposti al trattamento in camera iperbarica all'ospedale San Martino, mentre i figli di 5 e 10 anni erano stati posti sotto osservazione al nosocomio di Lavagna.
Nell'abitazione vive anche un'altra famiglia, di origini albanesi: secondo la ricostruzione dei Vigili del Fuoco, resa nota stamane dal Secolo XIX, l'unica stufa presente nel vasto immobile era insufficiente a scaldare anche i locali abitati dalla famiglia di Salhi il quale, dunque, ha improvvisato un braciere artigianale con un secchio e della legna. Nell'ambiente chiuso e senza uno sbocco per i fumi, la combustione ha rapidamente consumato l'ossigeno e sprigionato il monossido di carbonio, intossicando la coppia, mentre l'altra famiglia non ha avuto problemi poiché si trovavano in un'altra, separata zona della casa.
(In evidenza, una foto di repertorio di un braciere artigianale)