Riapertura strada a Sopralacroce
Chiusa da oltre un mese a causa di un masso precipitato. Posti sensori che rilevano pericolo di nuove cadute
Oggi 18 marzo, la strada di Sopralacroce è stata riaperta h. 24, con un sistema di monitoraggio della parete, da cui si è staccato il masso, tramite sensori, che in caso di movimento fanno accendere due semafori con luce rossa, uno in salita e uno in discesa, che bloccano la viabilità.
Il commento del Sindaco di Borzonasca Giuseppino Maschio
"Mi sembra utile, ripercorrere questo periodo di chiusura, che inizia il 10 febbraio con il monolite precipitato sulla strada provinciale, fortunatamente senza fare danni a persone, ma che chiude la viabilità per il masso stesso, ma soprattutto per il rischio che altri possano scendere sulla strada, isolando di fatto 300 residenti, una casa di riposo, precludendo il trasporto pubblico e scolastico, oltre a mettere in ginocchio le attività della zona.
Dopo un sopralluogo congiunto, di Città Metropolitana e Comune, per verificare la zona di distacco posta in alto, a circa 300 metri di distanza dalla strada, si è appurato il rischio che altri massi potessero precipitare, oltre al numeroso pietrame sparso lungo il percorso del masso, che poteva in qualsiasi momento precipitare verso valle.
La Città Metropolitana ha dichiarato da subito che non era nelle sue competenze intervenire sulla parete, e che il loro intervento si limitava alle adiacenze della strada, per cui il Comune si è dovuto attivare a contattare geologo e ingegnere per valutare il da farsi, per consentire una rapida riapertura della strada.
Da subito la situazione non è apparsa semplice a causa delle dimensioni dei blocchi in gioco, cosa confermata dalla ispezioni in parete con rocciatori e droni, per cui un possibile intervento risolutivo comportava tempi lunghi e notevoli costi, non sopportabili dal Comune.
Vista la situazione abbiamo proposto ai tecnici di valutare soluzioni temporanee che consentissero di riaprire strada in sicurezza nel minor tempo possibile, in attesa di reperire le risorse necessarie per gli interventi definitivi.
La soluzione individuata è stata d’installare dei sensori sui blocchi in parete , che in caso di movimento comandano un impianto semaforico che chiude la viabilità, e nel frattempo che veniva installato l’impianto, procedere alla rimozione del pietrame sparso lungo il percorso del masso, togliendo il pericolo di una sua caduta sulla strada, e consentire così una riapertura a fasce orarie della viabilità, monitorata da personale volontario del Comune e personale della Città Metropolitana, questa scelta di apertura a fasce orarie, ha consentito un ritorno ad una normalità accettabile, anticipando di 9 giorni l’apertura H. 24 della strada.
Mi corre l’obbligo di ringraziare quanti hanno reso possibile tutto questo: i volontari della Protezione Civile, i cittadini volontari, gli alpini, i consiglieri comunali, personale e polizia municipale, che si sono sobbarcati l’onere di coprire 27 turni di monitoraggio presso la parete rocciosa, mi piace anche evidenziare, che la maggioranza erano volontari di Borzonasca Capoluogo e altre frazioni non interessate dal blocco, a dimostrazione della grande solidarietà di comunità.
Grazie anche alla Città Metropolitana, che con proprio personale ha coperto 54 turni di controllo sulla strada Provinciale e si è resa disponibile alla sua apertura a fasce orarie, un grazie particolare va a Regione Liguria nella figura dell’assessore Raul Giampedrone, che comprendendo da subito la difficoltà che viveva la nostra comunità, ha assicurato un importante finanziamento Regionale, per consentirci di risolvere definitivamente il problema.
Questo è quanto è stato fatto a oggi, nel frattempo proseguono le valutazioni e gli studi per l’intervento definitivo di messa in sicurezza del costone roccioso, cosa non facile per le dimensioni dei blocchi in gioco che rendono complicata la realizzazione di sistemi di contenimento, stiamo anche valutando l’opportunità di alleggerire il costone con micro cariche di esplosivo, tutti interventi che potrebbero portare a nuove, se pur limitate, interruzioni alla viabilità, per cui in quel caso, chiediamo alla popolazione interessata di avere un po’ di pazienza.
Sono consapevole del disagio subito dalla popolazione di Sopralacroce e Caroso, ma purtroppo è stato un evento naturale di cui nessuno ne ha colpa e posso assicurare che è stato fatto tutto quanto possibile per accelerare i tempi di riapertura della strada in sicurezza e questo è stato possibile, grazie alla collaborazione di quanti ho prima elencato a cui dobbiamo essere tutti molto grati.