Badante morta a Bargagli: si indaga per omicidio
Dietro la morte di Maria Satera, già aggredita nel 2015, i sospetti di omicidio si fanno sempre più concreti, alimentati da presunte minacce e telefonate anonime
Maria Satera ritrovata morta l'altro ieri: la Procura indaga per omicidio volontario.
Minacce e telefonate anonime alimentano i sospetti
Proseguono serrate le indagini sulla morte di Maria Satera, la badante di 58 anni trovata morta mercoledì nella sua abitazione di Bargagli: è sembra concretizzarsi sempre più la pista dell'omicidio. Questo non solo in quanto la donna già nel 2015 fa era stata vittima di un'aggressione a sprangate che l'aveva lasciata in fin di vita. Per quel caso era finito sotto accusa Giuseppe Bacigalupo, l'ultraottantenne che la donna assisteva - e di cui era compagna - a Neirone: condannato in prima istanza, è stato poi assolto in appello per non aver commesso il fatto, questo appena una settimana fa. Ma il mistero si infittisce per i dettagli rivelati agli inquirenti dai legali sia della Satera che di Bacigalupo, riferisce il Secolo XIX di oggi: la donna sarebbe infatti stata oggetto di minacce da parte di alcuni parenti dell'ex marito, morto suicida nel 2014, mentre l'avvocato di Bacigalupo avrebbe ricevuto una telefonata anonima che lo minacciava di «fare la stessa fine della Satera» se non avesse abbandonato il caso.
Ci sono dunque molti elementi dietro alla decisione della Procura di indagare per omicidio volontario: se questa pista continuerà ad essere battuta lo stabilirà l'autopsia, prevista per oggi. Non paiono al contempo esservi sospetti nei confronti di Bacigalupo il quale, ormai 83enne, non è più in grado di muoversi autonomamente e gli sarebbe stato impossibile uscire di casa.