“Il tempo fa le pietre”, l'ultimo libro di Valeria Corciolani
La scrittrice chiavarese: "La parte che amo di più però è usare la trama gialla per raccontare e scavare dentro le vite dei personaggi"
All’alba di un giorno di maggio, il corpo di un uomo viene trovato tra i binari della stazione di Chiavari, dilaniato dal treno merci delle 4.43. Quando l’ispettore Jules Rosset si prepara a seguire l’iter richiesto nei casi di suicidio, qualcosa di stonato lo mette in allarme. A complicare la situazione c’è l’Alfonsina, ricoverata in un centro di riabilitazione cardiologica dopo un piccolo intervento... Non è cronaca, ma l’inizio del nuovo libro della “nostra” Valeria Corciolani. In “Il tempo fa le pietre” tornano la colf e l’ispettore che hanno conquistato i lettori in “Acqua passata”, “Non è tutto oro”, “A mali estremi”, “E come sempre da cosa nasce cosa” e “Peggio per chi resta” (Amazon Publishing).
L'ultimo libro di una serie molto amata
E in uno slalom vorticoso tra vedove aspiranti investigatrici, prostitute sensibili e formiche anarchiche, grazie allo sguardo risolutivo di Alma Jules arriverà alla verità. Ma le ultime settimane hanno scavato in lui un crepaccio tra il “prima” e l’“adesso”: adesso che ha ripreso in mano la sua vita, adesso che Alma ha fatto la sua scelta, adesso che lui non sa più quello che vuole. Forse ha solo bisogno di tempo, perché, si sa, il tempo fa le pietre, e perciò saprà anche smussare gli spigoli, spazzare i dubbi e arrotondare le attese.
Valeria si ispira ai fatti di cronaca locale, ma la parte che ama di più "scavare" dentro ai suoi personaggi
Valeria è nata e vive a Chiavari, con marito, due figli, un geco e un gatto di nome Elwood, in onore del personaggio dei Blues Brothers. Laureata in Belle Arti, lavora come grafica/illustratrice e conduce corsi nelle scuole per avvicinare i bambini all’arte e alla creatività. Si occupa di fotografia, allestimenti e complementi di arredo in eco-design. E dal 2010, sforna un libro più bello dell’altro.
Nell’ultimo, tra l’altro, i lettori hanno potuto scoprire più a fondo il personaggio di Alfonsina, molto amato dai lettori: «Ha una parte importante, si mette ad investigare dando uno sguardo ulteriore sui fatti e ne combinerà delle belle...», ci racconta Valeria, alla quale chiediamo se nello scrivere si ispira a fatti di cronaca locale: «Mi restano impigliati, è inevitabile citarli come successo nei precedenti. La parte che amo di più però è “usare” la trama gialla per raccontare e scavare dentro le vite dei personaggi».
Sarà l’ultimo della saga, questo libro? «In teoria sì, ma non mi piacciono i finali secchi. Mi piace che il lettore immagini molto come proseguiranno i personaggi, chissà... ora come ora direi di no. Ma... mai dire mai ».