Spese pazze, chiesti nuovi rinvii a giudizio
Sono 62 in totale i nomi dei consiglieri regionali coinvolti nel processo spese pazze. Tra questi anche tre politici che correranno alle imminenti elezioni politiche del prossimo 4 marzo.
Ultimo troncone dell'inchiesta delle spese pazze, la Procura della Repubblica di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per 19 consiglieri regionali delle ultime due legislature
Spese pazze, nell'elenco figurano anche candidati che correranno alle prossime politiche
La Procura della Repubblica di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per 19 consiglieri regionali, delle ultime due legislature. L'accusa è quella di aver sperperato denaro pubblico, facendosi rimborsare le spese. Tra i 19 consiglieri, a cui è stato chiesto, il rinvio a giudizio, tre sono candidati alle prossime elezioni politiche del 4 marzo: il segretario regionale del Pd, Vito Vattuone, l'ex consigliere regionale della Lega Nord, oggi assessore regionale, Edoardo Rixi, e l'ex consigliere, oggi presidente del consiglio regionale, Francesco Bruzzone. Per i tre candidati, in base alla legge Severino, si verificasse una condanna superiore ai due anni, dopo il primo grado di giudizio il seggio risulterebbe decaduto.
Tutti i nomi dell'ultimo filone dell'inchiesta spese pazze.
Il pubblico Ministero Massimo Terrile, per il periodo 2008-2010, ha chiesto il processo per Matteo Rosso (all'epoca dei fatti in Forza Italia, oggi in Fratelli d'Italia), Franco Orsi, Gabriele Saldo, Gino Garibaldi, Luigi Morgillo e Pietro Oliva (Forza Italia). Tra i democratici oltre a Vattuone, chiesto il giudizio per Michele Boffa, Luigi Cola, Nino Miceli, Ezio Chiesa, Moreno Veschi e Minella Mosca. Coinvolti anche Cristina Morelli e Carlo Vasconi (Verdi), Giacomo Conti e Vincenzo Nesci (Rifondazione Comunista) e Gianni Plinio e Alessio Saso (Alleanza Nazionale). Archiviate le posizioni per Graziano Falciani (Forza Italia) e Lorenzo Basso (Pd).
I nomi di Bruzzone e Rixi (Lega Nord) erano già inseriti nell'inchiesta. In totale, ad oggi, sono 62 i consiglieri e gli ex consiglieri regionali coinvolti nell'inchiesta, riferita alle legislature 2005-2010 e 2010-2015.