polemica

Giornata contro l'Omofobia, consigliere della Lega attacca la panchina arcobaleno

Smeraldi: "Indecente la partecipazione delle scuole e di educatori del territorio"

Giornata contro l'Omofobia, consigliere della Lega attacca la panchina arcobaleno
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Paolo Smeraldi, consigliere comunale a Sestri Levante della Lega, non è nuovo ad attacchi rivolti a iniziative contro l'omofobia e a favore della laicità dello Stato. Questa volta oggetto dell'attacco è la "panchina arcobaleno" che sarà inaugurata a Lavagna lunedì 17 maggio, in occasione della Giornata contro l'Omofobia e della discussione sul Ddl a firma del deputato Pd Alessandro Zan.

Proteste per la partecipazione delle scuole

"Quando abbiamo presentato la mozione contro il ddl Zan - spiega Smeraldi sui suoi profili social - tanti mi hanno scritto se non fosse esagerato per un consiglio comunale. Ecco cosa succede a Lavagna: prima ancora del ddl Zan, arriva la "Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia."
Sarà inaugurata una panchina arcobaleno alla presenza di attivisti gay, ma anche di rappresentanti delle scuole: l'istituto comprensivo di Lavagna (elementari e medie) e rappresentanze del Caboto, del Marconi e dell'Artistico. Sarà inoltre presente un educatore (Fulvio Di Sigismondo, ndr) che opera anche in realtà ecclesiali diocesani.
Immaginate cosa potrebbe succedere fra un anno se questa giornata fosse istituzionalizzata; ogni città e ogni scuola organizzerebbero giornate per spiegare ai ragazzi cosa sono i trans, cosa sono i bisessuali e perché bisogna accettarli come stili di vita equivalenti al nostro".

Omosessualità e transessualità come "stili di vita estremi"

"Si parla tanto di omofobia e transfobia -  prosegue il consigliere - ma è evidente che si mira all'omofilia, cioè ad una forma di difesa e liberalizzazione di questi stili di vita estremi.
Piuttosto, data la situazione di Lavagna, sarebbe stato bello inaugurare una panchina contro lo sfruttamento della prostituzione che da anni avviene sulle strade di quella città, senza che gliene freghi niente a nessuno.
Immaginate poi se si fosse inaugurata una panchina per i bambini abortiti; credete che tante istituzioni avrebbero aderito? Allora quale è la cultura minacciata e quale quella dominante?
Purtroppo scenari impensabili fino a pochi anni si stanno realizzando; da una parte il rullo compressore della minoranza boldriniana, molto determinata e focalizzata sull'obbiettivo; dall'altra una massa inerte, pronta a essere conquistata da slogan cretini come "love is love".
Bisogna però convincersi, che se non si trova almeno il coraggio di chiamare il proprio preside o il proprio sindaco e dire che non si è d'accordo, non si può sperare che le battaglie le vincano quei pochi che ci mettono la faccia".

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