Bandiera di Salò al mercatino di Chiavari, esplode la polemica
A segnalare l'episodio è Matteo Brugnoli (ANPI), che ha scritto sui social network una lettera indirizzata al sindaco di Chiavari Marco Di Capua.
Bandiera di Salò al mercatino di Chiavari, esplode la polemica. A segnalare l'episodio è Matteo Brugnoli (ANPI), che ha scritto sui social network una lettera indirizzata al primo cittadino di Chiavari Marco Di Capua.
La Bandiera nel Mercatino: "Tollerabile tutto ciò?"
La bandiera della Repubblica Sociale Italiana (RSI) - anche conosciuta come Repubblica di Salò, il regime, esistito tra il settembre 1943 e l'aprile 1945 voluto dalla Germania nazista e guidato da Benito Mussolini, al fine di governare parte dei territori italiani controllati militarmente dai tedeschi dopo l'armistizio di Cassibile - è spuntata nel tradizionale Mercatino dell'antiquariato di Chiavari, tenutosi nel centro storico lo scorso weekend.
Immediata la reazione di Matteo Brugnoli, membro del direttivo Anpi di Lavagna e di quello provinciale.
"Egregio sindaco di Chiavari Sig. Marco Di Capua, da due giorni nel centro storico (via Rivarola, angolo piazza Mazzini) campeggia questa bandiera della Repubblica Sociale Italiana.
Uno Stato fantoccio con a capo un criminale, razzista, misogino, omofobo di nome Benito Mussolini, un pagliaccio antipatriota per eccellenza che provò a scappare dall'Italia travestito da soldato nazista.
Ora Le chiedo, tutto ciò è tollerabile?
Lo chiedo a Lei in qualità di rappresentante della Città di Chiavari che nel periodo della lotta di Resistenza vide il primo Partigiano d'Italia Aldo Gastaldi "Bisagno" impegnato nella lotta di Liberazione, il cui busto commemorativo si trova appena a 100 metri da questo vessillo fascista proprio affianco a quello di don Bobbio, fucilato al poligono di tiro mentre pregava per i propri carnefici in camicia nera.
Le chiedo anche, non trova intollerabile che tale vessillo campeggi liberamente da giorni a pochi passi dall'ex Palazzo di Giustizia, dove per mano del criminale Vito Spiotta furono per anni torturati, seviziati ed internati nei campi di concentramento centinaia di cittadini chiavaresi, la cui unica colpa fu quella di non piegarsi alla dittatura fascista?"
Ma Sig. Brugnoli,oltre alla lettera sui social network indirizzata al sindaco, ha presentato formale denuncia all'autorità? Saluti