Partigiani a Neirone, ecco le loro storie
Il nuovo libro dello scrittore usciese Bruno Garaventa sarà pronto entro il 25 aprile
Instancabile lo scrittore usciese Bruno Garaventa (nella foto) che negli ultimi anni ha scritto diversi libri relativi alle pagine della Resistenza nel Tigullio e in modo particolare nel suo entroterra.
Documenti preziosi testimoniano la storia e la lotta partigiana
Tutte opere che hanno quale comune denominatore la pubblicazione di documenti che testimoniano quanto accaduto dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943. La lotta partigiana sull’Appennino ligure è stata particolarmente cruenta, ha visto una forte rappresaglia da parte nei nazifascisti in modo particolare nei confronti della popolazione locale.
Garaventa sta raccogliendo testimonianze di quanto avvenne nell'alta Fontanabuona
In questi giorni Garaventa è impegnato a raccogliere testimonianze, ormai purtroppo sempre più rare, di quanto accadde nell’alta Fontanabuona e in modo particolare nel Comune di Neirone. Sulle pendici del monte Caucaso la flotta aerea angloamericana paracadutava armi e viveri. Era una località strategica, ma questo era risaputo dai nazifascisti, per questo i rastrellamenti erano incessanti e prendevano di mira la popolazione sospettata, spesso a ragione, di collaborazionismo con i “banditi”. Nella frazioni di Corsiglia e Roccatagliata non passava giorno che la gente non avesse paura.
Il titolo sarà “Resistenza e lotta di Liberazione in alta Val Fontanabuona e Neirone”
Particolarmente attiva in zona la formazione garibaldina “Giustizia e Libertà”, ma non mancano azioni della brigata “Caio”. Lo storico ha già scelto il titolo “Resistenza e lotta di Liberazione in alta Val Fontanabuona e Neirone”. Ora si tratta solo di ultimare il lavoro, possibilmente entro la data del 25 aprile. L’ennesimo documento da lasciare in dote alle nuove generazione. Ancora da decidere il luogo della presentazione che molto probabilmente si svolgerà a Neirone.
Realmente, Il territorio del Comune di Neirone era stato uno dei più controllati sia da parte dei Tedeschi, come dai fascisti della Monterosa e dalla Brigata Nera di Chiavari. Fu anche il centro di passaggio e sosta per migliaia di partigiani, e centro di reclutamento e formazione, dove nacque il primo ospedale nella località "Corsiglia" con "Vuccio" come Dottore. (L'ospedale fu poi bruciato, come fu bruciato il Municipio e una parte di case del Paese)