Sono 6.030 le aree franose in provincia di Genova censite nell’Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani realizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
Citati i crolli delle dighe dei porti di Rapallo e Santa Margherita Ligure, del cimitero di Camogli e nelle cave della Fontanabuona
È il dato emerso dall’audizione del procuratore capo Nicola Piacente e dell’aggiunto Federico Manotti davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, sull’attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi verificatisi dall’anno 2019 riunita in Prefettura a Genova.
I due magistrati hanno illustrato le inchieste a partire dal 2018, con i crolli delle dighe dei porti di Rapallo e di Santa Margherita Ligure a causa della mareggiata della fine di ottobre, quella sul crollo del cimitero di Camogli. Problematiche sono state rilevate anche nelle cave della Fontanabuona a causa del materiale di lavorazione non smaltito correttamente che, quando piove, crea problemi di dissesto idrogeologico.