sabato 11 ottobre

A Chiavari si inaugura il defibrillatore in memoria di “Bacci”

Il destino ha voluto che fosse posizionato proprio nel suo luogo del cuore

A Chiavari si inaugura il defibrillatore in memoria di “Bacci”

Sabato 11 ottobre alle ore 10, in piazza Roma a Chiavari, verrà inaugurata una nuova postazione DAE (defibrillatore esterno automatico) nell’ambito del progetto Chiavari Cuore Sicuro. Il dispositivo sarà collocato proprio nel luogo dove da bambino giocava Gio Batta “Bacci” Merello, maggiore generale dell’Esercito Italiano nato e cresciuto in via Vinelli, e sarà dedicato alla sua memoria grazie al dono del figlio Stefano.

Da piccolo correva e giocava in piazza Roma, proprio lì sarà posizionato un DAE in suo ricordo

«La vita è strana – racconta –: mio padre da piccolo correva e giocava in questa piazza, e pensare che oggi proprio qui sarà posizionato un DAE in suo ricordo è profondamente emozionante».

Stefano, ex corridore amatoriale, spiega come la scelta sia legata a un tema che tocca da vicino la famiglia:

«Il defibrillatore ci ha sempre colpito: è uno strumento straordinario, capace di salvare vite con un costo contenuto. Mio padre era un cardiologo e sapeva bene quanto sia importante: riguarda tutti. È mancato nel 2006 e, quando abbiamo deciso di donare un DAE, abbiamo scelto Chiavari senza chiedere un luogo preciso. Tutti sono stati gentili e per caso è stato individuato proprio il punto dove lui giocava da bambino. Noi avevamo chiesto solo un posto con passaggio».

Gio Batta Merello, classe 1927, si era trasferito nel 1934 da Zoagli a Chiavari con i suoi genitori Stefano Merello e Livia Imporzani e con i suoi fratelli Maria Vittoria e Bartolomeo. Cardiologo, medico militare e libero professionista, maggiore generale dell’Esercito Italiano, prestò servizio alla caserma Andrea Doria di Genova e a alla caserma Turinetto di Albenga. Oggi la moglie vive a Lavagna, mentre Stefano si divide tra Chiavari e Sanremo, città alla quale il padre era molto legato per motivi di lavoro.

«Al di là della memoria di mio padre, a cui siamo legatissimi – aggiunge Stefano – il tema dei defibrillatori è cruciale. Mi è capitato di assistere alla morte improvvisa di una persona e so quanto questi dispositivi possano fare la differenza. A Chiavari ce ne sono molti, tutti collegati a una centralina in Comune: se qualcosa non funziona, arriva subito la segnalazione. La città è davvero avanti su questo fronte».