A luglio in Liguria 3.100 richieste di servizi e 2.000 accessi agli sportelli dei Maggiordomi di quartiere
Assessore regionale Giampedrone: «Progetto consolidato, supporto indispensabile per le persone anziane e fragili»
Sono state circa 3.100 le richieste di intervento e 2.000 le persone che hanno avuto accesso ai 52 sportelli dei Maggiordomi di quartiere in Liguria nel mese di luglio, nell’ambito del progetto regionale che coinvolge anche i custodi sociali, con la presa in carico di 1.200 anziani, e si sviluppa anche attraverso il numero verde 800.593235, attivo dalle ore 8 alle ore 20, sette giorni su sette.
I dati sono stati illustrati questa mattina dall’assessore regionale alle Politiche sociali Giacomo Raul Giampedrone che ha fatto visita agli operatori dello sportello genovese presso l’edicola di piazza Palermo.
I dettagli
«Si tratta di un’azione diventata ormai strutturale da parte di Regione Liguria con un investimento di 6 milioni di euro - ricorda l’assessore Giampedrone -. Il lavoro dei Maggiordomi e dei Custodi sociali di sviluppa durante tutto l’anno, con un’intensificazione delle richieste durante i mesi estivi per garantire risposte puntuali ai bisogni dei cittadini più fragili, anziani o con patologie, che quindi sono maggiormente a rischio rispetto alle ondate di calore. In particolare, in questi mesi la loro attività si lega strettamente alla parte sanitaria, in una logica di rete che si è rivelata molto efficace. Questo progetto si affianca ad altri che Regione ha messo in campo in questi anni, dai voucher nido ai bonus per l’assunzione di badanti o di babysitter, per supportare concretamente le famiglie in tutte le fasi della vita, senza lasciare nessuno indietro».
Il progetto, nato in via sperimentale a Genova nel 2019, è finanziato attraverso il Fondo Sociale Europeo e si sviluppa oggi in tutta la Liguria con 145 Custodi sociali, 80 Maggiordomi di quartiere e 10 operatori del call center “Informanziani”. Sono aperti 25 sportelli, di cui 11 nell’area metropolitana genovese: alcuni sono “diffusi” su più sedi, per 52 punti operativi a livello regionale.
Tra le attività maggiormente richieste, la consegna a domicilio di spesa o medicinali, il pagamento di bollettini, il ritiro di ricette dal medico di medicina generale, il ritiro di pacchi/posta ma anche piccole manutenzioni domestiche, supporto informatico, accompagnamento di persone con difficoltà deambulatorie, contrasto alla solitudine e così via.
Le attività vengono svolte attraverso una coprogettazione tra enti del Terzo settore con capofila la cooperativa sociale Agorà.
«Il progetto è attivo tutto l’anno, nell’ottica della prevenzione così da poter assistere continuativamente le persone più fragili o anziane, non solo nei periodi di grande caldo ma anche durante i mesi più freddi, ugualmente rischiosi per chi soffre di specifiche patologie - spiega Andrea Rivano, responsabile regionale del progetto e direttore di Agorà - dando anche una mano alle famiglie e ai care giver. Il Maggiordomo svolge attività di supporto generico alla popolazione, fornendo anche informazioni sui luoghi dotati di aria condizionata dove gli anziani possono svolgere attività in compagnia. I Custodi invece svolgono un’azione più mirata di supporto con una presa in carico puntuale al fianco anche della parte sanitaria svolta dalle Asl e degli assistenti sociali, consentendo alle persone interessate, autosufficienti, di poter mantenere la propria autonomia, intercettando in modo precoce eventuali situazioni di rischio o disagio».
Attraverso il progetto dei custodi sociali e dei maggiordomi l’anno scorso sono stati presi in carico 1.200 anziani, con un aumento nei mesi più caldi quando sono raddoppiate le chiamate ai call center.