televisione

Al Tg2 Storie stasera servizio dedicato alla sedia leggera di Chiavari

Puntata in onda sabato 4 maggio alle 23.45 su Rai2, con replica domenica 5 maggio alle 7 e su www.raiplay.it

Al Tg2 Storie stasera servizio dedicato alla sedia leggera di Chiavari
Pubblicato:

Adriana Pannitteri torna ogni sabato con il Tg2 Storie, il settimanale di approfondimento della testata che racconta i fatti della settimana, le storie dei personaggi famosi e soprattutto la vita quotidiana. E nella puntata di oggi, sabato 4 maggio (alle ore 23.45 su Rai2, con replica la domenica mattina alle 7.00 e possibilità di rivederlo anche su www.raiplay.it), ci sarà anche Chiavari e in particolare un'eccellenza dell'artigianato ligure, patrimonio culturale italiano: la sedia leggera.

Il servizio dedicato a Chiavari

La città di artisti, poeti e pescatori affacciata nel Golfo del Tigullio, famosa per i suoi lunghi e stretti caruggi e la profumata focaccia, tira fuori il suo asso nella manica più prezioso: la sedia leggera. E lo fa grazie alla volontà di privati ed istituzioni che hanno deciso di dedicare la primavera chiavarese ad un oggetto di arredo nato in questa terra tre secoli fa, oggi noto in tutto il mondo.
La proposta di uno spazio dedicato nel Tg2 Storie ad Adriana Pannitteri arriva dal chiavarese Emilio Sturla Furnò, press agent e titolare del gruppo ESF Comunicazione a Roma che alcuni mesi fa, in occasione di in un'intervista a cura del giornalista de Il Nuovo Levante Davide Girlando, aveva anticipato il desiderio di realizzare un prodotto audiovisivo nella sua città di origine.

Nel servizio dell'inviato Oscar Puntel, le telecamere del Tg2 Storie entrano negli spazi espositivi della mostra "Design ante litteram - La sedia leggera di Chiavari dall'800 ad oggi", dedicata alla storia della chiavarina. Ad accompagnare la visita Davide Conti, curatore della mostra, designer e presidente dell’ Associazione Culturale Liguria Design e Francesco Bruzzo, presidente della Società Economica di Chiavari, prima promotrice dell’arte della sedia di Chiavari durante innumerevoli occasioni storiche di esposizioni, incontri e momenti di valorizzazione.

La mostra dedicata alla sedia leggera di Chiavari ha aperto i battenti sabato 13 aprile scorso nella cittadina rivierasca presso gli spazi dell’Ex Laboratorio Guido e Anna Rocca in Via Piacenza 80. Oltre un centinaio di sedie per un progetto ambisce a diventare nel tempo un fiore all’ occhiello per il territorio e la Regione Liguria con la naturale metamorfosi da mostra a museo permanente, oltre che esposizione da esportare in Italia e nel mondo. Una mostra che ha attirato l'attenzione anche di una folta delegazione di designer provenienti da Shangai.
Ai microfoni della rubrica settimanale del Tg2, la testimonianza dell’ artista ed intagliatore Franco Casoni e di Maria Rosa Razeto, presidente de Le Arti si incontrano, associazione culturale ed artistica che ha organizzato il progetto La sensibilità degli artisti non si siede mai una raccolta di sedie chiavarine realizzate da artigiani ed artisti, recanti messaggi di accoglienza, rispetto ed affidabilità. Tra queste, tre sedie verranno donate a Casa Santa Marta residenza del Santo Padre, a Palazzo Chigi ed al Quirinale.

"Dopo la lunga esperienza con il Tg1, desidero mettere in questa nuova avventura tutto il mio percorso professionale  - rivela Adriana Pannitteri, che da febbraio cura e conduce la rubrica - un percorso vario che raccoglie la mia formazione".

Adriana Pannitteri - giornalista e scrittrice - è stata inviata di cronaca, conduttrice per oltre vent'anni del Tg1 nella fascia del mattino ed ha lavorato a Tv7 e a Speciale Tg1:

"Passione e curiosità sono caratteristiche in cui mi riconosco - spiega -. Per questo, la messa in onda della rubrica del Tg2 in una fascia oraria, senza dubbio, difficile in concomitanza, per altro, con programmi importanti e molto seguiti dal pubblico, non mi preoccupa. Il mio obiettivo è quello di raccogliere e raccontare storie della vita quotidiana, non solo di personaggi conosciuti, ma, anche, di persone comuni che, spesso, hanno moltissimo da offrire.

La novità rispetto alle passate edizioni del Tg2 Storie è quella di aver inserito una parte in studio con ospiti che si alternano su temi di cronaca ed argomenti più leggeri. E' una sfida che affronto verso la fine della mia carriera e desidero vivere anche con leggerezza. Spesso mi dicono che sono un po' troppo sincera e meticolosa.

Probabilmente è vero. E, talvolta, troppo assertiva. Tutte caratteristiche che, di solito, non funzionano. Ma posso dire che dal punto di vista della narrazione televisiva, ogni esperienza è stata per me fondamentale. L' obiettivo è sempre raccontare la vita quotidiana e le persone. Talvolta noi giornalisti dobbiamo fare un passo indietro e osservare".

 

Le altre storie della settimana

Nella puntata di oggi, oltre che di Chiavari, si parlerà anche di Mauro Repetto, ex 883. Avevano battuto i record di vendite con i loro dischi, diventando una band culto negli anni 90. All’apice del successo, il fondatore sparì, alimentando leggende. A Tg2 Storie parla Repetto: avevo bisogno di un altro sogno e inseguivo l’amore e l’America. E racconta il suo ritorno in Italia con uno spettacolo teatrale su quei mitici anni, e con l’aiuto dell'intelligenza artificiale la band rivivrà sul palco

L’incontro con Renato Moro, nipote dell’ex presidente della Dc ucciso dalle brigate rosse il 9 maggio del 1978. Una data simbolo per ricordare le vittime del terrorismo. Parla il fratello di Emanuele Petri, agente della polizia ferroviaria, ucciso nel 2003 dalle nuove Brigate Rosse.

In Sudafrica che si prepara a eleggere un nuovo presidente. Un paese ancora dalle forti contraddizioni con sacche di povertà che colpiscono anche i bianchi.

Non c’è ancora una spiegazione per la tragedia di Superga. A 75 anni dall’incidente aereo che provocò la morte di 31 persone, compresi 18 giocatori del grande Torino, un libro di Luigi Troiani propone una nuova ipotesi.

In studio con Syusi Blady e il suo documentario per raccontare Franco Battiato scomparso nel 2021. Insieme in Nepal alla ricerca della spiritualità.

“Una ragazza semplice”. Così Hanry Hate, tatuatore, racconta la sua amica Amy Winehouse morta come tanti artisti a soli 27 anni. La maledizione dell’alcol e la fragilità di un’artista indimenticabile.

Seguici sui nostri canali