Sanità

ASL4, nuove modalità di accesso alle strutture

Le visite sono garantite a prescindere dallo stato vaccinale o dall'effettuazione dei tamponi, resta obbligatoria la mascherina FFP2

ASL4, nuove modalità di accesso alle strutture
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Nella prospettiva di un ulteriore, graduale, progressivo ampliamento - seppur senza venir meno alla costante attenzione alle misure di prevenzione anti Covid-19 - sono entrate in vigore le seguenti modalità di ingresso alle strutture sanitarie, valide per le visite ai pazienti, per l’accesso agli ambulatori nonché al blocco parto e alle stanze di degenza della SC. Ostetricia e Ginecologia.

Nuove modalità di acesso

Le visite ai pazienti ricoverati sono garantite - a prescindere dallo stato vaccinale dei visitatori o dall’effettuazione dei tamponi - nelle fasce orarie previste: dalle ore 13 alle 14 nei reparti medici; dalle 15 alle 16 nelle chirurgie; dalle 18 alle 19 per tutti i reparti; dalle 14.30 alle 15.30 in Rianimazione.

Permane il criterio di consentire l’accesso a una sola persona (parente, conoscente) per fascia oraria, oltre all’obbligo di indossare la mascherina FFP2 e di igienizzare le mani, per un tempo massimo di un’ora.

È garantito l’accesso nel caso di assistenza simil-continuativa (Legge 104, genitori/tutori di minori).

Eventuali eccezioni saranno valutate caso per caso, in base all’andamento epidemiologico, dai Responsabili delle Strutture in accordo con la Direzione medica di
presidio.

Per quanto riguarda l’accesso agli ambulatori, pazienti e visitatori non dovranno più compilare moduli o autocertificazioni, né misurare la temperatura corporea all’ingresso delle strutture. Resta invece l’obbligo di indossare le mascherine FFP2 o chirurgiche.

Nella SC. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Lavagna i papà (o altre persone identificate dalla partoriente) possono accedere alle stanze di degenza tutti i giorni, dalle ore 11 fino a tarda sera. Inoltre, se la disponibilità lo consente, possono rimanere accanto alla compagna anche la notte, secondo la formula “Casa parto” adottata già prima della pandemia.

Resta confermata anche la presenza nel blocco parto, dall’inizio del travaglio fino al momento della nascita e del post partum.

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