Bloccato il cantiere della diga Perfigli
Arriva in consiglio comunale un ordine del giorno della maggioranza
Bloccato il cantiere per l’avvio della “diga Perfigli”. A Chiavari arriva in consiglio comunale, convocato per venerdì prossimo, 24 febbraio, alle 19:30, l’ordine del giorno presentato dai capigruppo di maggioranza Claudia Brignole (Avanti Chiavari) e Alessandro Monti (Partecip@ttiva) per dichiarare il progetto illegittimo.
I commenti
«La nostra amministrazione è sempre stata contraria alla realizzazione di quest’opera che interessa la sponda chiavarese del fiume Entella - affermano Brignole e Monti -. Città Metropolitana, tra dicembre 2022 e gennaio 2023, ha richiesto di poter installare il cantiere nel tratto a monte di viale Kasman ma, a nostro avviso, non sussistono valide autorizzazioni edilizie e urbanistiche che ne consentano l’avvio e, più in generale, la realizzazione totale dell’intervento su Chiavari. Per tutte queste ragioni abbiamo fermato i lavori. L’opera risulta illegittima e priva di titolo edilizio in quanto non è stata verificata la conformità del progetto al Puc entrato in vigore a maggio 2020. Inoltre, è venuta meno la condizione richiesta dal Comune di Chiavari che subordinava il via libera ai lavori per il primo stralcio del primo lotto all’approvazione dell’accordo di programma, del 2013, che prevedeva la costruzione delle opere di difesa idraulica a monte del ponte della Maddalena. Come affermato dal presidente di Regione Liguria, con la nota del 6 agosto 2021, non esiste alcun accordo programmatico per la parte a monte essendo venuto meno quello originariamente sottoscritto».
«La progettazione su Chiavari presenta alcuni aspetti paradossali per la messa in sicurezza della città in caso di esondazione dell’Entella. Ancor più insensati perché avvallati, con delibera di giunta n.171 del 27 giugno 2013, dall’amministrazione di cui facevano parte il consigliere Nicola Orecchia, all’epoca assessore, e il consigliere regionale Sandro Garibaldi - dichiara il sindaco di Chiavari Federico Messuti -. Il nuovo argine in viale Kasman partirebbe dall’attraversamento pedonale dei vigili del fuoco lasciando, di fatto, il tratto a monte privo di protezione e, in caso di piena, l’acqua raggiungerebbe facilmente il centro abitato di Ri, senza possibilità di rientrare nell’alveo. Inoltre, il varco previsto nell’area di accesso al lungofiume verrebbe chiuso con barre rimovibili non in grado di garantire un adeguato standard di operatività e sicurezza. Siamo perplessi anche sulla costruzione di argine tra il ponte ferroviario e quello della Pace, dotato di finestre con valvole di non ritorno per far defluire l’acqua che potrebbe invadere la città, quando mancano difese a monte del ponte della Maddalena».