Chiavari, in consiglio comunale il vescovo Devasini
E' la prima volta che succede
Il vescovo di Chiavari Giampio Devasini, è stato accolto a Palazzo Bianco nel pomeriggio di ieri, martedì 19 marzo, prima dell’inizio della seduta del consiglio comunale.
La prima volta nel consiglio comunale
“Un momento di grande significato per tutti noi, espressione della costante vicinanza di S.E. alla nostra comunità. Con impegno, senso del dovere e apertura al dialogo coltiviamo la collaborazione tra istituzioni civili e religiose. Per costruire una società più giusta, solidale e ricca di valori, ma soprattutto per vincere insieme le sfide della società contemporanea. L’intervento di mons. Devasini è stato un’occasione di riflessione e un’opportunità per tutti noi. Oltre ad ispirare il lavoro dell’assemblea, ci permette di guardare al futuro con entusiasmo, speranza e profonda gratitudine” afferma il sindaco Federico Messuti.
"È la prima volta che il vescovo onora il nostro consiglio comunale con la sua presenza. Lo ringraziamo per aver preso parte alla seduta ed aver condiviso con noi importanti considerazioni per il bene della comunità - aggiunge Antonio Segalerba, presidente del consiglio comunale - Il ruolo fondamentale della Chiesa, nel promuovere i valori di solidarietà, carità e rispetto, si intreccia con quello del consiglio e con tutti i principi che ispirano l'azione amministrativa”.
Il discorso del vescovo
Ma ecco cosa ha detto Devasini a Palazzo Bianco:
"Signor Sindaco, signori Assessori, signor Presidente del Consiglio comunale, signori Consiglieri, grazie di cuore per l’invito che mi avete rivolto, per l’accoglienza che mi state riservando e per la possibilità che oggi mi offrite di dire una parola – e lo faccio molto volentieri – a riguardo di questa nostra bella città di Chiavari. Una bellezza fatta di storia, di cultura, di arte, di imprenditorialità, di ambiente naturale. Una bellezza che vive nei palazzi storici, nella cittadella, nelle strade, nei giardini, nelle scuole, nelle chiese, nei portici che rendono unica Chiavari, luogo di incontro, di relazione, di condivisione tra residenti e tra residenti e turisti.
Permettetemi però di soffermarmi anche su alcuni punti di debolezza che, con il concorso di tutti, possono, come la bellezza, diventare punti di forza. La questione demografica: Chiavari e il Tigullio sono tra le aree con popolazione più anziana in Europa, il che determina oltre ad un appesantimento della spesa sanitaria e sociale, un rallentamento forte delle dinamiche di sviluppo e di crescita. E se è vero che la longevità è un bene, è anche vero però che gli anziani fanno fatica a pensare al futuro e sono naturalmente resistenti all’innovazione. In questo contesto di forte calo della natalità e di drammatico invecchiamento della popolazione (il cd inverno demografico), le politiche della famiglia diventano un imperativo assoluto. È vero che si tratta di interventi innanzitutto nazionali ma le cittadine del Tigullio e Chiavari in particolare dovrebbero adottare ogni misura atta a favorire la natalità e la crescita del numero dei nuclei familiari (politica delle sezioni primavera e delle scuole dell’infanzia con forti investimenti su questi servizi, sostegno alle donne lavoratrici, sostegni economici alle famiglie numerose, potenziamento delle convenzioni con le sezioni primavera e le scuole dell’infanzia non statali ecc.).
La questione scolastica: Chiavari ha una storia di capoluogo scolastico del Tigullio. La situazione delle strutture oggi è assai problematica. La funzione formativa a Chiavari resta l'ultima funzione pregiata della città e va presidiata e salvaguardata in ogni modo.
Anche questo è terreno di collaborazione tra pubblico e privato. La bellissima idea della mensa per studenti ai Filippini è un esempio di come questa collaborazione possa essere proficua. Permettetemi ancora qualche breve considerazione sui giovani e sul rapporto giovani-anziani. Occorre, a questo riguardo, mettere in campo un patto generazionale che vada incontro ai nostri giovani, ne intercetti i sogni, le ambizioni, le aspettative, li coinvolga nei processi decisionali affinchè possano riprendere in mano il loro futuro senza essere costretti – come oggi succede – ad andarsene: insediamento nel nostro territorio di alcuni corsi, master da parte dell’Università di Genova; creazione delle condizioni per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile e altre iniziative ancora potrebbero contenere la fuga. Ogni generazione ha bisogno di quella precedente, ciascuna ha le proprie risorse e tutte insieme aiutano a progredire. Papa Francesco afferma spesso che la salvezza degli anziani è dare ai giovani la memoria e quella dei giovani è prendere questi insegnamenti e portarli avanti nella profezia. Gli anziani sono dunque necessari, occorre pertanto creare un ambiente a loro favorevole. Ambiente favorevole nel senso di poter invecchiare in casa propria, di usufruire di un alloggio adeguato a prezzo equo, di potersi avvalere di trasporti accessibili. Devono essere create le condizioni affinché un anziano resti indipendente, sia inserito in una rete di contatti sociali, continui ad esser membro attivo della comunità.La questione culturale: di tutte le città del comprensorio, Chiavari è certamente quella più dotata di istituzioni e strutture culturali. Società Economica, Palazzo Rocca, Wylab, una pluralità di associazioni che svolgono un'importante attività culturale in città e nel comprensorio, rappresentano un patrimonio da proteggere e valorizzare. Se si riuscirà – lo speriamo tutti – a riaprire il Teatro Cantero come struttura culturale polivalente, si disporrà di un insieme di strutture, tutte attorno a piazza Matteotti e cioè nel centro della città, utilissime per promuovere un turismo culturale e congressuale che può avere una grande importanza per l'economia e il lavoro. Le tradizionali attività commerciali sono in difficoltà anche a causa di internet e di Amazon e hanno bisogno di nuovi impulsi che potrebbero venire proprio da un rilancio del turismo culturale e congressuale. Anche lo sport potrebbe essere un volano turistico: ho saputo che a Chiavari ci sono ben 65 società sportive, alcune di grande livello, che potrebbero contribuire con le loro manifestazioni a rafforzare i flussi turistici.
La città è un progetto per vivere insieme. Questa è la sfida degli anni a venire: una città inclusiva e solidale (non mancano infatti le aree di povertà, di precarietà, di solitudine), che rispetta l’ambiente, aperta, capace di ricevere e di dare. Per vincere tale sfida occorre la collaborazione, la sinergia tra tutti i soggetti, pubblici e privati, della società civile. Anche la Chiesa, esperta in umanità, non mancherà di continuare a fare la propria parte in vista dello sviluppo del bene comune. Signore e signori della politica e dell’amministrazione, ancora grazie e buon lavoro! Dio benedica!".