Rapallo

Da gioiello inalienabile a immobile all’asta

Villa Riva, approvate le condizioni di vendita: offerte a partire da 1.381.161,60 euro. L’amministrazione vuole villa Devoto

Da gioiello inalienabile a immobile all’asta
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Ciò che un tempo era il gioiello di famiglia inalienabile, oggi ha un prezzo: 1.381.161,60 euro. È questo il valore indicato a base d’asta per l’alienazione di villa Riva. Restano ancora da definire i tempi dell’operazione, ma – come confermato nell’ultima seduta di Consiglio - l’amministrazione è intenzionata a disfarsi di un immobile che necessità di radicale ristrutturazione, per procedere poi al successivo acquisto di villa Devoto (anch’essa bisognosa di interventi per poter essere adibita alla funzione pubblica).
Un vigoroso cambio di rotta rispetto alle promesse elettorali della coalizione Bagnasco che nel 2014 inquadrava, tra i tasselli fondamentali del programma, proprio il trasferimento della biblioteca da Villa Tigullio a Villa Riva, destinata ad essere «il nuovo polo culturale della città, con particolare riferimento al panorama giovanile». «Siamo assolutamente contrari alla messa in vendita dei nostri “gioielli” – precisavano l’allora candidato sindaco Carlo Bagnasco e il Presidente del Consiglio in pectore Mentore Campodonico - Al contrario, rispondiamo con un progetto integrato che valorizza il patrimonio immobiliare del Comune». Il primo mandato si concluse senza che la questione venisse affrontata. Poi, nel 2019, nuova giunta nuove idee. Iniziano a farsi strada ipotesi alternative fino all’ufficializzazione di primavera 2021: «Nel piano delle alienazioni è stata inserita Villa Riva. Questo è il primo passaggio della procedura, siamo ancora a una fase embrionale - sottolineò l’assessore al bilancio e al patrimonio Antonella Aonzo - Nel contempo, nella sezione “Strategica” del documento abbiamo espresso l’intenzione di acquistare Villa Devoto. Anche in questo caso, la trattativa è ancora in fase embrionale e per il momento non si parla di cifre. Come nel caso di Villa Riva, questo è solamente il primo passaggio formale nell’iter per l’eventuale acquisto».
Un’opzione subito contestata dal comitato Difendi Rapallo guidato da Andrea Carannante, da Italia Nostra e in Consiglio dal Pd e dal M5S con Isabella De Benedetti che invitò a desistere dal progetto e a sfruttare invece i bandi nazionali di "rigenerazione urbana”. Il dissenso che fece più clamore, in quella seduta di aprile, fu però quello del Presidente del Consiglio, Mentore Campodonico che non esitò ad opporsi – anche esprimendo il suo voto contrario – al piano di alienazione: «Il quadro economico del bilancio non presenta criticità e la storia di villa Riva, la sua posizione e il far parte di un tutt’uno in contesto ambientale paesaggistico unico devono essere salvaguardati. A maggior ragione, in presenza di un bando governativo che calza a pennello, mi sarei aspettato ben altro voto da parte di tutti – puntualizzò un anno fa - Sono convinto che l’ipotesi di alienazione sia un errore marchiano che va contro agli interessi della città. Ritengo invece che si debba puntare sulla ristrutturazione dell’immobile e la rivalutazione dell’intero contesto. Se necessario anche ricorrendo a finanziamenti». Una considerazione roboante per chi, come lui, si batté per sgravare il Comune da ogni sorta di debito. «Continuo ad essere coerentemente della stessa idea. Credo debbano essere valutate prima altre opportunità – rimarca invitando nuovamente la giunta e la maggioranza a una seria riflessione – Oggi come allora, ritengo che villa Riva rappresenti un tutt’uno, con villa Porticciolo, villa Tigullio e parco Casale, che deve rimanere in mano pubblica. Si può ricorrere al Pnrr e alle capacità degli uffici e dirigenti comunali che potranno trovare preziose opportunità in fondi statali o europei per poter ristrutturare e restaurare un gioiello della nostra città e mantenerlo di proprietà comunale». Un’opzione per altro già esercitata dall’amministrazione proprio per finanziare i progetti di riqualificazione di villa Tigullio e Parco Casale, ma che invece non è stata presa in esame per villa Riva. Nei giorni scorsi il progetto di alienazione è stato definito come «una scelta sbagliata» anche dall’ex sindaco Armando Ezio Capurro che ha invitato la maggioranza a riesaminare gli atti del concorso di idee promosso nel 2006 dalla sua amministrazione.
La maggioranza tuttavia non sembra desistere, nonostante un’incognita mai chiarita: quale destinazione avrà villa Devoto una volta acquistata?

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