Chiavari

Depuratore (e non solo), Segalerba risponde a Orecchia

Il presidente del consiglio comunale: «Per l'ennesima volta il consigliere di minoranza tenta di confondere le carte»

Depuratore (e non solo), Segalerba risponde a Orecchia
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A Chiavari si arricchisce di un nuovo capitolo la serie di “botta e risposta” sul depuratore: il presidente del consiglio comunale Antonio Segalerba (nella foto) risponde alle ultime dichiarazioni del consigliere comunale di "Chiavari con Te!" Nicola Orecchia.

Le dichiarazioni di Segalerba

«Per l’ennesima volta il consigliere di minoranza Orecchia tenta di confondere le carte e coprire così i danni che ha provocato quando era assessore - afferma Segalerba -. Potremmo andare avanti all’infinito a colpi di repliche, ma il dato rilevante per i cittadini è uno solo. La giunta di cui Orecchia faceva parte ha scelto di abbandonare il depuratore a Preli (per Chiavari, Zoagli e Leivi) per realizzare un nuovo impianto al Lido per 140.000 abitanti. Lo attesta in modo chiaro ed ineccepibile la delibera n. 3 del 24 febbraio 2017. L’arbitrato tra Comune di Chiavari e Idrotigullio, per il depuratore di Preli, non riguardava la collocazione dell’impianto bensì il riparto dei costi. Chiavari riteneva che fossero esclusivamente a carico della società, mentre quest’ultima voleva farli pagare ai cittadini, inserendoli in tariffa. Purtroppo, la tesi sostenuta dal Comune è risultata soccombente e, infatti, il costo del nuovo depuratore dovrà essere sostenuto dai cittadini dei 67 comuni, a prescindere dalla sua localizzazione. Noi abbiamo già aggiudicato i lavori per ristrutturare la storica piscina del Lido e non vogliamo al suo posto il depuratore da 140.000 abitanti che piace ad Orecchia».

«Ma i danni provocati dall’ex assessore Orecchia non finiscono qui - conclude Segalerba -. Anche l’approvazione della diga Perfigli è figlia delle decisioni prese dalla giunta di cui faceva parte, con delibera del 27 giugno 2013. Stessa cosa vale per Palazzo Ferden. È stata la sua amministrazione a svincolare l’ultimo piano dell’edificio, salvo oggi gridare allo scandalo quando sono stati svincolati successivamente gli altri. Per arrivare alla singolare vicenda del Tribunale. Una contraddizione unica. Quando nel 2012 era pronto e libero il nuovo palazzo di corso De Michiel, Orecchia e i suoi colleghi si sono lasciati sfuggire il Tribunale, che è stato soppresso. Nel 2023 è stato nominato presidente della commissione consiliare creata ad hoc per la sua riapertura e ha proposto di sfrattare tutti gli occupanti dell'edificio per destinarlo a Tribunale. Probabilmente non ha ancora capito che è stato soppresso per una diversa organizzazione della Giustizia voluta dal Ministero e non certo per la carenza di spazi in città. Comprendiamo che Orecchia voglia stare sotto i riflettori, ma ogni tanto sarebbe più opportuno che ascoltasse».

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