Depuratore in Colmata, aumentati i fondi stanziati da Città Metropolitana
Sanguineti del Comitato No Depuratore in Colmata: "Il tema di un costo così esorbitante comunque è un problema che non tange gli amministratori di Chiavari, intanto pagano i Chiavaresi"
Il Comitato no al Depuratore in Colmata denuncia l'aumento dei fondi stanziati da Città Metropolitana per la realizzazione dell'opera lo scorso 11 settembre: la cifra è passata da 127 milioni a 140 milioni di euro.
Le dichiarazioni di Andrea Sanguineti:
"L’avvocato Segalerba che si dichiara da sempre contrario al depuratore in colmata dimostrando ancora una volta la sua totale incoerenza ha votato a favore della delibera.
Ma non finisce qui, la relazione di città metropolitana stima che il costo dell’opera aumenterà a 150 milioni di euro.
In pratica negli ultimi tre anni ogni sei mesi il costo del depuratore lievita di oltre 10 milioni di euro.
Il 22 giugno del 2023 quando i tecnici del comitato ipotizzarono con Iren e il comune di Chiavari un costo di costruzione di duecento milioni di euro, cifra assurda per un depuratore per 140mila abitanti, furono categoricamente smentiti da Iren e derisi dall’avvocato Segalerba presente all’incontro.
Bene il depuratore in colmata non costerà 200milioni di euro ma ben oltre questa cifra ipotizzata dal comitato.
Il comitato auspica un intervento di chi ha la responsabilità di controllo nelle materie di contabilità pubblica e amministrative per fare chiarezza su come vengono spesi i soldi dei cittadini.
Il tema di un costo così esorbitante comunque è un problema che non tange gli amministratori di Chiavari, intanto pagano i Chiavaresi.
Pagheranno anche in termini di gravi disagi i cittadini che usufruiscono quotidianamente della rete stradale di carasco e cogorno.
I sindaci delle due cittadine e Iren hanno convenuto che i tubi per il collettamento dei reflui al depuratore di Chiavari passeranno nei loro comuni sia sulla rete viaria sia lungo le sponde dell’entella. I lavori dureranno secondo Iren quattro anni.
È facile ipotizzare il caos che avremo sulle strade di collegamento tra Chiavari e l’entroterra senza dimenticare i disagi per i cittadini che vivono a San Salvatore e a Caperana.
Ci permettiamo inoltre di osservare la poca lungimiranza degli amministratori dei comuni dell’entroterra.
Avere un impianto di depurazione delle acque nella zona interna avrebbe risolto il problema della grave siccità estiva nell’alveo del torrente e l’acqua trattata poteva essere utilizzata per le attività industriali e l’agricoltura".