Chiavari

Emergenza abitativa, l’affondo del consigliere comunale Nicola Orecchia

Le dichiarazioni del consigliere comunale di "Chiavari con Te!"

Emergenza abitativa, l’affondo del consigliere comunale Nicola Orecchia
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Emergenza abitativa, l’affondo del consigliere comunale Nicola Orecchia.

Le dichiarazioni di Orecchia

«In quest’ultimo periodo per molti cittadini è sempre più difficile trovare casa - esordisce Orecchia -. L’aumento dei tassi di interesse ha reso praticamente inaccessibile l’accensione dei mutui, mentre il caro affitto e gli affitti turistici hanno reso quasi impossibile trovare un appartamento da affittare a lungo periodo. Di fronte a questa emergenza abitativa, l’assessore ai servizi sociali e alle politiche della casa, Michela Canepa, cosa sta facendo? Poco o nulla».

«Il Comune di Chiavari quest’estate - prosegue il consigliere comunale - ha emanato un bando per l’assegnazione delle case popolari di ARTE, mettendo a disposizione solo 4 alloggi a fronte di 223 domande. Che risposta avranno le 219 famiglie escluse? Eppure gli alloggi di ARTE attualmente liberi sono ben 41 e uno è ancor oggi occupato abusivamente dal 2021. Nel consiglio comunale del 3 febbraio scorso, l’assessore Canepa aveva riferito che una ventina di questi appartamenti richiederebbero una manutenzione solo ordinaria e sarebbe stato possibile assegnarli a chi in graduatoria avesse accettato di farsi carico dei lavori di ripristino in cambio di una riduzione del canone. Ciò è possibile anche grazie all’articolo 8, nono comma, del nuovo regolamento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, adottato dal Comune di Chiavari con delibera del consiglio comunale del 24 luglio scorso. Perché non sono stati assegnati? Per quanto riguarda, invece, gli immobili di proprietà comunale, gli alloggi ancora oggi liberi sono ben 9, di cui solo 4 richiedono lavori di manutenzione. Sempre in consiglio comunale del febbraio scorso, l’assessore Canepa aveva promesso che, se non avesse trovato finanziamenti per la ristrutturazione, il Comune sarebbe intervenuto “in altro modo”».

«Sono stati richiesti i finanziamenti? Sono state reperite le risorse comunali per ristrutturarli? Quali altre soluzioni intende percorrere la giunta Messuti? Al momento, dai proclami dell’assessore Canepa sappiamo solo che questa amministrazione, invece, di rispondere seriamente al bisogno abitativo dei residenti del suo comune, vuole destinare l’intera palazzina di corso Lima di proprietà comunale, per ospitare uno studentato. In pratica, la giunta Messuti preferisce realizzare venti posti letto per studenti universitari, all’interno di un fabbricato sottratto allo scopo per cui era stato costruito nel 2008, con l’ulteriore aggravante di dover, comunque, trovare una soluzione abitativa alternativa per chi oggi vive nello stabile. Questa non ci sembra la soluzione prioritaria da percorrere. Il momento che stiamo vivendo impone, piuttosto, politiche abitative concrete ed efficaci, attraverso progetti innovativi».

«Quando ho ricoperto il ruolo di assessore ai servizi sociali - dice Orecchia -, il Comune di Chiavari si era impegnato molto sul tema anche in collaborazione con il privato sociale.

Oltre al bando per l’assegnazione delle case popolari di ARTE:

- ha realizzato nove alloggi per esigenze di natura temporanea in collaborazione con il Villaggio del Ragazzo;

- ha stipulato due protocolli di intesa con la Fondazione Torriglia e l’Istituto Studio e Lavoro per rendere disponibili quattro abitazioni per nuclei famigliari in carico ai Servizi Sociali;

- ha realizzato 10 posti letto per l’accoglienza notturna nel periodo invernale di persone senza fissa dimora presso il Centro Chiarella;

- ha aderito al progetto “Agenzia Sociale per la Casa” per favorire l’incontro della domanda e dell’offerta sul mercato delle case di proprietà privata, favorendo la stipula di 5 contratti di locazione;

- ha ridotto allo 0,48% l’aliquota IMU per le abitazioni concesse in locazione a persone residenti con contratto stipulato mediante l’Agenzia Sociale.

Come si suol dire, “fatti, non parole”. Quelli che stiamo ancora aspettando da questa amministrazione, anche sul sociale. Sulla problematica, ho presentato in data odierna un’interpellanza da discutere nel prossimo consiglio comunale».

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