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Emergenza cinghiali, riunione dei sindaci liguri

Dall'escursionismo alle attività agricole, le richieste avanzate dai primi cittadini e i commenti

Emergenza cinghiali, riunione dei sindaci liguri
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I Comuni i cui territori sono sottoposti alle restrizioni per la peste suina africana si sono riuniti nel pomeriggio di ieri, martedì 2 maggio, nella sala Piccardo di Anci Liguria per incontrare il commissario straordinario per l'emergenza psa Vincenzo Caputo, il vicepresidente della Regione Liguria e l’assessore regionale alla Sanità.

78 i Comuni nella zona infetta della peste suina

Al centro dell’incontro, coordinato dal direttore generale di Anci Liguria Pierluigi Vinai, la richiesta di deroghe all’ordinanza n. 2/2023 emanata dal commissario Caputo in riferimento alla zona infetta, che in Liguria coinvolge 78 Comuni delle province di Genova e Savona.

Le richieste dei sindaci

Per quanto riguarda il trekking, i sindaci chiedono di innalzare il limite massimo consentito di 20 persone sui sentieri, soprattutto per eventi legati a escursionismo o manifestazioni sportive; che sia consentita la libera percorrenza delle aree rurali boscate o prative su sentieri e strade comunali (esempio mulattiere) anche al di fuori della rel (rete escursionistica ligure); la possibilità di fruizione delle aree pic-nic e delle aree camper (anche non delimitate), dei corsi d’acqua e dei bacini; lo svolgimento di iniziative di promozione dei rifugi con annessa possibilità di effettuare ristoro, di feste campestri, eventi culturali, musicali e sportivi anche in aree non delimitate; considerare il bivacco come ammissibile.

Per quanto attiene al biking e alle attività legate alla pesca dilettantistica e sportiva, i sindaci hanno sottolineato le difficoltà organizzative ed economiche in merito all’utilizzo di disinfettanti, cartellonistica, contenitori per i rifiuti e l’individuazione di parcheggi appositi.

Sulle attività agrosilvocolturali, gli amministratori locali hanno evidenziato la difficoltà per quanto attiene alla sanificazione dei mezzi, e chiesto che venga inclusa la possibilità di svolgere attività agricole e forestali a livello professionistico e amatoriale.

Per le attività di ricerca di funghi (e tartufi), è stata richiesta la possibilità di evitare i soprascarpe, cambiare e disinfettare scarponi o stivali, e consentire l’attività anche ai non residenti.

I commenti

“Incontro positivo  alla sede dell’Anci con il direttore Pierluigi Vinai, i Sindaci del territorio e l’assessore regionale alla Sanità – commenta il vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura – insieme al commissario straordinario Vincenzo Caputo per chiarire la nuova ordinanza con le misure di controllo ed eradicazione della peste suina africana. È stato apprezzato il fatto che non ci siano particolari prescrizioni rispetto a quelle già comunemente in uso dai frequentatori del nostro entroterra. In più, la tempestiva attività della Regione con il presidente e il collega assessore garantisce il salto di qualità necessario per passare dal divieto alla possibilità, secondo protocolli ben definiti e facilmente applicabili. Sono state delineate infatti le attività all'aperto derogabili in base alla stagione e alla finalità (prevalentemente economica, ludica e sportiva) per continuare a garantire la fruizione del nostro polmone verde e dell’entroterra ottimizzando, allo stesso tempo, il contrasto alla peste suina. Molto utile il confronto diretto per fugare qualsiasi dubbio procedurale e per costruire una politica condivisa a tutela della salute pubblica, delle nostre imprese e di quel turismo vocato all’aria aperta che caratterizza sempre più la Liguria. Al contempo, il commissario Caputo ha spiegato tutte le soluzioni messe in campo per eradicare il problema, riconoscendo il prezioso lavoro svolto dal Nucleo regionale di Vigilanza Faunistico-Ambientale per la tutela della sicurezza oltre all'operato di volontari e cacciatori che tanta parte hanno avuto sin dai primi momenti dell’emergenza ”.

“La necessità di eradicare la malattia non è una battaglia di breve durata - sostiene l’assessore alla Sanità della Regione Liguria – durerà qualche anno, perché l’Europa impone giustamente di cancellare la malattia e non di arginarla, e perché il contenimento mina la sopravvivenza delle filiere suinicole, che rappresentano un grande punto di forza dell’economia del nostro Paese e non devono essere intaccate. Per questo è necessario intervenire in maniera decisa”.

“Oggi abbiamo affrontato con i Sindaci alcune tematiche, tra cui l’applicazione delle deroghe previste nei territori interessati da peste suina – afferma il commissario straordinario per l’emergenza peste suina africana Vincenzo Caputo – L’incontro si è svolto in un clima estremamente fattivo, di piena cooperazione, dove sono stati affrontati tutti i temi di questa epidemia e soprattutto l’aspetto della gestione della specie, che merita di essere attenzionata fortemente. A breve cominceremo a dare forte impulso alla fase di depopolamento, soprattutto alla rimozione degli animali nei centri abitati, che rappresentano per la peste suina un motivo di seria preoccupazione”.

“Abbiamo registrato una discreta soddisfazione da parte dei Sindaci che hanno trovato nelle azioni del commissario e di Regione un’apertura e un’attenzione volta ad affrontare e risolvere il problema attraverso l’eradicazione della malattia, per mettere la parola fine a questa emergenza sanitaria – dichiara il direttore generale di Anci Liguria Pierluigi Vinai – E’ chiaro che i tempi non saranno immediati ma finalmente si comincia con un’azione vera e incisiva di depopolamento che porterà a dei risvolti positivi per i territori e le comunità locali”.

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