"Essere madri: da destino a desiderio", sabato 18 novembre la conferenza a Chiavari
Dialogano sul tema Erika Panchieri, Emanuela Castello, Silvia Suriano e Silvia Neonato

La maternità: da destino obbligato a desiderio consapevole è il titolo della conferenza che si terrà nella giornata di oggi, sabato 18 novembre a Chiavari alle ore 17, a Wylab, via Gagliardo 7. Un dialogo sul tema della maternità con la psicologa Erika Panchieri e la giornalista Emanuela Castello, Silvia Suriano docente e Silvia Neonato giornalista di Leggendaria.
L'iniziativa
Quanto è mutato in soli cinquant’anni l’atteggiamento delle donne verso la maternità? Nascono sempre meno bambini, ma sono desiderati e più spesso di un tempo scelti insieme al/alla partner. E in molti libri, romanzi e saggi, viene finalmente narrata l’esperienza della maternità, senza idealizzazioni né stereotipi: si descrivono i dubbi, la gioia, le paure, la rabbia, la depressione e l’allegria.
Lo spunto dell’incontro è stata la domanda posta alla rivista Leggendaria, la n. 161, da quasi 40 anni legata al movimento delle donne, autonoma e autofinanziata, da una insegnante madre di un bimbo di 6 anni, Silvia Suriano (che sarà all’incontro): perché la generazione di femministe degli anni Settanta ha riflettuto e scritto di corpo, sessualità, aborto e consultori e così poco dell’esperienza viva del fare e crescere i figli? Il confronto è diventato tra generazioni: hanno risposto alcune veterane (tra cui due sociologhe e una giornalista, Silvia Neonato, che sarà a Chiavari all’incontro) e molte donne più giovani. Emerge il fatto che la generazione più anziana voleva liberarsi dall’obbligo della maternità che aveva segnato la vita delle madri e delle nonne come un destino inesorabile e faticoso. Ma emerge anche la libertà che oggi hanno le donne di desiderare un figlio e di reinventare l’esperienza del materno.
Sabato 18 saranno presenti anche la psicologa Erika Panchieri e la giornalista Emanuela Castello, madre di quattro figli e autrice di un libro, “Lacrime cancellate” dedicato alla depressione post partum. Perché è vero che molto è cambiato, ma il discorso va ancora approfondito e l’Udi, che da ottant’anni lotta perché la maternità sia riconosciuta come valore sociale, secondo le indicazioni della nostra Costituzione, intende continuare a farlo.
L'ingresso è libero.